mercoledì 27 maggio 2015

PATRIMONIO IMMOBILIARE, APPROVATO IL PROGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE, VALORIZZAZIONE E DISMISSIONE DEI BENI REGIONALI

 - La Giunta, in attuazione della Strategia per la razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione, inserita nel Programma regionale di sviluppo 2014-2019 approvato dal Consiglio regionale, su indicazione dell’assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, Cristiano Erriu, ha dato il via libera al progetto pluriennale ‘Il patrimonio è risorsa - IN PARIS’ e agli indirizzi per la predisposizione del disegno di legge in tema di gestione, valorizzazione e dismissione, in modo da riuscire a soddisfare l’esigenza di una regia unica nella gestione di tutto il patrimonio immobiliare, compresi i numerosi beni ferroviari (ex Fds e Fms) e quelli provenienti dalle agenzie Agris e Laore.
“Il progetto ‘IN PARIS’ – spiega l’assessore Erriu – ha l’obiettivo di migliorare la gestione in funzione della piena redditività degli immobili e dei maggiori benefici in termini economici, culturali e sociali, in modo tale da farli diventare una risorsa di sviluppo che possa attivare processi innovativi di valorizzazione imprenditoriale e culturale. Secondo gli intendimenti della Giunta, il patrimonio deve creare valore aggiunto e diventare un canale alternativo da utilizzare per il finanziamento delle politiche regionali, che si affianchi a quelli consueti del bilancio o dei finanziamenti comunitari”.
La Giunta ha demandato all’Assessorato degli Enti locali la predisposizione di un disegno di legge in tema di gestione, valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare regionale. Tra le esigenze individuate c’è quella dell’introduzione nel vigente quadro normativo regionale di elementi di semplificazione e modernizzazione delle procedure di gestione, valorizzazione e dismissione del patrimonio, tra cui: la possibilità di costituire fondi immobiliari chiusi ad apporto pubblico, con destinazione vincolata dei proventi a favore dei settori culturale e creativo, sviluppo delle aree interne e tutela dell’ambiente; la promozione dello strumento della concessione di valorizzazione dei beni immobili di particolare rilevanza culturale e/o economica, anche per arrestarne il grave fenomeno di degrado ed abbandono; l’individuazione di disposizioni che favoriscano l’imprenditoria e riducano il tasso di disoccupazione, attraverso la concessione di fondi agricoli e/o di immobili di rilevanza agricola e turistica; la gestione alternativa del patrimonio pubblico a sostegno della creazione di cooperative di comunità a favore dei servizi di prossimità, soprattutto nei comuni dell’interno, interessati dall’isolamento territoriale e dal fenomeno dello spopolamento; il trasferimento della proprietà e la gestione degli immobili utilizzati a fini abitativi all’organismo regionale istituzionalmente dedicato. Sono previste forme di collaborazione e coinvolgimento delle Associazioni di volontariato regionale.
Per quanto riguarda gli immobili di provenienza da Laore e Agris, appartenenti alla stagione della riforma agraria operata dalla Regione nel secolo scorso, la riforma dovrà fare riferimento a metodologie di riuso e recupero finalizzate a conservare i valori fondativi di paesaggio agrario e considerare prioritaria una valorizzazione degli immobili che si orienti in via generale verso ipotesi di trasformazione in strutture agricolo-ricettive, favorendo l’affidamento all’imprenditoria locale e giovanile in coerenza con gli obiettivi del Piano regionale di sviluppo e i progetti di carattere strategico riferibili a grandi aziende di trasformazione.
Il patrimonio regionale attualmente è composto da 2.457 cespiti: 688 fabbricati e 1.769 terreni. Per il 2015 si prevede un incremento del patrimonio pari al 270%: la Regione arriverà, così, a gestire circa 14mila unità immobiliari accatastate.

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