venerdì 21 ottobre 2016

Il Sardaigne Historic Rally parla francese: tre transalpini sul podio dopo due tappe.



Dopo le prove speciali di ieri nel sassarese, la carovana si sposta oggi  nel centro dell’isola. Spettacolo assicurato nella Penisola del Sinis e sul Monte Grighine con le auto d’epoca più veloci del mondo.

La lotta è serratissima. Dopo due tappe del Sardaigne Historic Rally, il francese Philip Gache su Mazda guida la classifica generale provvisoria con appena 11 secondi di vantaggio sul connazionale Jean – Francois Berenguer, alla guida di una Opel Manta. Al terzo posto, un altro transalpino: Anto Wan, su Ford Escort. Wan si trova a 23 secondi da Gache.
Ieri la Opel Manta di Jean - Francois Berenguer ha dato semplicemente spettacolo: 5 prove speciali svolte in un giorno solo, 3 vinte. Berenguer ha vinto la prima prova Osilo – Tergu; la Erula – Tula; il secondo passaggio Osilo – Tergu. Le altre due prove speciali sono state vinte rispettivamente da Gache e Bernard Munster sulla leggendaria Porsche 911. La giornata è stata decisamente impegnativa a livello sportivo, con tanti chilometri percorsi e tante prove speciali cronometrate. I piloti e le vetture non si sono certo risparmiate e purtroppo ci sono da registrare i primi ritiri, tra cui quello della Ferrari 308 di Laurent e Benjamin Battut. L’auto, tra Erula e Tula, ha avuto un principio d’incendio: il fuoco è stato subito spento e non ci sono stati pericoli per il pilota e il navigatore. Ma si sono dovuti registrare danni decisivi per la Ferrari, che stamattina non partirà con il resto della pattuglia.  

Stanotte gli equipaggi hanno riposato a Castelsardo e stamattina partiranno alla volta dell’oristanese, dove si svolgeranno quattro prove speciali tra mare e foresta. Infatti la mattina ci saranno le prime due prove speciali nel Sinis e, a seguire, sul Monte Grighine; nel pomeriggio si replicheranno gli stessi percorsi. Nel tardo pomeriggio il rally arriverà a Oliena, dove è previsto il pernottamento. Domani (penultimo giorno di gara) si svolgeranno le prove considerate da tutti decisive: quelle nel Monteacuto, tra Bitti, Pattada, Buddusò e Padru. 

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