La
recente notizia, dell’avvenuto incontro con le categorie del mare da parte del parco nazionale , del comune di La Maddalena , e della
locale compamare, ha offerto lo spunto
per una riflessione più ampia sia sul tipo di turismo a cui legittimamente
ambisce la Confcommercio come
collettività, sia sulla necessità di ottemperare alle esigenze di tutela
ambientale , con lo sviluppo economico,
preservando il nostro bene primario, che è bene ricordarcelo è l’Ambiente.
La
premessa – scrive il presidente Claudio Tollis-diventa parte sostanziale del
ragionamento a cui vorrei fosse dato corso dalle Istituzioni preposte.
Dalla
lettura del comunicato stampa del Parco Nazionale,, infatti , si evince la
preoccupazione che il nostro bene primario, l’attrattore turistico per
eccellenza, possa venir compromesso da un uso massivo dello stesso, con
l’obbligo conseguente poi per l’ente preposto alla tutela di inibire totalmente
la sua fruizione.>>
Questo
è lo snodo del ragionamento dal quale Tollis vuole partire. <<Infatti , a nostro modesto
parere, và ripensato il modo di fruire il nostro Arcipelago, e questo è un
passaggio culturale ancor prima che economico, del quale si dirà più avanti.Se è ormai acclamato che il continuo uso massivo, comporta come rimedio la sua totale chiusura ai fini della sua salvaguardia, abbiamo tutti l’obbligo di fermarci prima, ed adottare modalità di fruizione proporzionate all’impatto realmente sostenibile. Individuare un percorso che consenta la visita del nostro Arcipelago senza dover necessariamente svendere il nostro prodotto, ma anzi rafforzarlo con contenuti e tipologie diverse di fruizione, è a questo punto un dovere più che un buon proposito>> Tollis nel suo intervento ipotizza, infatti, che “vendere la gita” abbinando una sosta per il pranzo a
Urge
perciò,per restare in tema, una inversione di rotta già da questa stagione,
riorganizzando tutto il sistema di fruizione del nostro Arcipelago.
<<I
tempi e i modi in cui attuare questo passaggio , nelle modalità di fruizione,
devono purtroppo piegarsi all’esigenza primaria ed improcastinabile di tutela
ambientale. Si comprende che questo sacrificio da parte degli operatori del
traffico comporta una contrazione del fatturato nella sua prima applicazione e
crediamo che questa possa venire attenuata con misure economiche compensative
da parte dell’Ente Parco, magari prevedendo per la prima annualità l’esonero
dal pagamento degli importi connessi all’autorizzazione.>> Altra
compensazione economica si avrebbe con accordi commerciali con la ristorazione
e gli esercizi commerciali in generale,magari con l’attivazione di una card che
preveda sconti per l’utenza ed una royalty per l’armatore che invia i suoi
clienti nel circuito economico locale, rendendoli facilmente individuabili e
tracciabili.I sistemi già esistono, si tratta di adattarli a questa esigenza.
E’
evidente –prosegue Tollis-che questo processo andrà implementato ed affinato
nel corso della stagione per arrivare a regime nel 2014, forti anche
dell’esperienza che potrà maturare da questa stagione che seppur imminente non
ha ancora preso il via.
Le
obiezioni circa la tempestività di tale intervento, seppur condivisibili,
vengono come detto prima superate dal fatto che l’altra ipotesi obbligata è la
salvaguardia integrale e quindi la non fruibilità.
Sia
chiaro che questo nostro ragionamento vuole riportare al centro della
discussione politica che tipo di turismo vogliamo e come pensiamo di
realizzarlo , oltre a ribadire la centralità di tutte le imprese, non solo una categoria quindi, e iniziare a
fare sistema, parola ad oggi fin troppo abusata, ma mai realmente praticata ed
applicata.
<<Mi
auguro che nei successivi incontri tra Ente Parco, Comune, Capitaneria di
Porto, Operatori del traffico, vi sia spazio anche per la rappresentanza
sindacale che mi onoro di presiedere .>>Peone