mercoledì 18 giugno 2014

COMUNE DI SAMUGHEO



MURATS Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda 


presentano 

LA GRANDE NOTTE 
dal 22 giugno al 27 luglio 2014 

Inaugurazione domenica 22 giugno ore 18:30 
Museo MURATS 

IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DALLO SCOPPIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE IL MUSEO MURATS 
PRESENTA UNA MOSTRA, SULLA GRANDE GUERRA E IL TEMA DELLA GUERRA IN GENERALE, 
ATTRAVERSO UN PROGETTO DELL’ARTISTA TONINO MATTU. 
Il Comune di Samugheo e il Museo MURATS presentano La Grande Notte una mostra di Tonino Mattu curata dal 
critico Ivo Serafino Fenu. La mostra è realizzata in occasione del centenario dallo scoppio della Prima guerra mondiale, 
ed è composta da una serie di lavori, quali dipinti su tela, sculture e installazioni che analizzano il tema della Grande 
guerra ma affrontano anche la tematica della guerra in generale. 
La mostra verrà inaugurata domenica 22 giugno alle ore 18:30 presso il Museo MURATS e occuperà la prima sala del 
piano terra. Mentre negli altri spazi del Museo sarà visitabile la collezione tessile con l’esposizione permanente dei più 
pregiati manufatti del tessile sardo. 
La mostra sarà composta da una serie di tele e sculture che narrano, attraverso una visione inquieta e ironica, l’effetto 
stralunante di quello che la grande guerra e tutte le guerre possono rappresentare. La mostra, dall’evocativo titolo La 
Grande Notte, denuncia lo straniamento e l’anomalia di un fatto che, pur considerato disumano da tutti, è sempre 
presente nella storia dell’uomo, un buio delle coscienze che si ripete quasi senza che gli uomini ricordino le devastanti 
conseguenze. Della mostra fa parte anche un’installazione, formata da una serie di cartoline, foto e lettere ricreate 
dall’artista, che vuole evocare una sorta di archivio, perduto e poi ritrovato, di particolari di vita privata di coloro che sono 
stati coinvolti in questo crudele evento, una sorta di monumento di informazioni mai arrivate a destinazione. 
La mostra, curata da Ivo Serafino Fenu, è composta da opere inedite e approfondisce la ricerca che Tonino Mattu ha 
orientato da diverso tempo verso quel retaggio di sangue e follia, individuale e collettiva, che ha impregnato il Novecento 
ma, sempre, sfuggendo alla trappola del racconto didascalico o cronachistico e, con intelligenza e sensibilità, ha 
recuperato lacerti di memoria per parlare dell’oggi. Seguendo l’insegnamento di un maestro qual è Christian Boltansky, 
identificandosi con la sua poetica ma differenziandosene nella prassi, ha prodotto opere pervase da una dimensione 
funerea, con la morte che incombe e lascia, dietro sé, il senso incolmabile della perdita. Tuttavia, se l’artista francese ha 
un approccio da entomologo che ricerca, colleziona e appunta, ora materialmente ora virtualmente, documenti di quel 

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