mercoledì 28 ottobre 2015

Ma c’è chi difende il magnate


Montella: siamo noi a tutelare l’arcipelago. Zanchetta: felici per il suo arrivo
Invia per email
Stampa
LA MADDALENA. Rivendicano il ruolo di custodi del paradiso, molto prima di leggi di salvaguardia e parchi. Gli amministratori locali non temono la morte del paradiso di Budelli per mano di mister Harte. Ma rivendicano un ruolo nel decidere il futuro dell’isola. «Tutti, troppi, dimenticano che all’interno di questo parco vivono degli esseri animati che si chiamano cittadini e che, prima di ogni legge ambientale hanno fatto in modo che non solo Budelli, ma tutte le isole di questo arcipelago arrivassero a noi nell’attuale splendido stato – commenta il sindaco Luca Montella –. La mia posizione su Budelli è la stessa che riguarda anche le altre isole. Tutto questo rincorrersi fra sostenitori e detrattori deve misurarsi con noi per farci capire, con un quadro chiaro, quali costi e benefici ci sono dietro le rispettive scelte». Pierfranco Zanchetta, consigliere regionale dell’Upc difende Budelli privata e attacca Mauro Pili. «L'uomo delle miniere farebbe bene a non mettere le mani nel piatto di casa nostra perché non conosce la storia dell'arcipelago – afferma –. Ad esempio non sa che le nostre isole, a eccezione di Caprera, sono tutte private. Se vuole difendere i diritti dei sardi, che difenda quelli che i maddalenini hanno sul loro territorio. La battaglia non è sull'acquisto di Budelli, che passa da un privato a un altro. Ma fare in modo che Regione e ministero si occupino seriamente della Maddalena. I vincoli sull'isola ci sono dal 1972. Pili si aggiorni. Se ci tiene a Budelli faccia in modo che i maddalenini si riapproprino della sovranità del territorio che è in balia della gestione del parco di turno. Chi non sta facendo tutela è il ministero dell’Ambiente». Zanchetta dà il benvenuto a mister Harte. «Credo che la comunità isolana condivida l'ingresso a Budelli del milionario neozelandese – aggiunge – e la sua idea di valorizzazione del territorio. Caso mai si deve dialogare con questo magnate. Se ha manifestato interesse per questa isola e intende realizzare un progetto di valorizzazione ne siamo ben contenti. Non lasciamoci sfuggire occasioni di questo genere che vanno concertate con Comune, Regione e ministero dell'Ambiente». Poco preoccupato dell’arrivo a Budelli del paperone neozelandese anche l’assessore al Turismo, Francesco Morandi. «Serve la massima protezione per i nostri beni ambientali più preziosi, a prescindere che la proprietà sia pubblica o privata – commenta –. La Sardegna isola parco, trova in Budelli uno dei simboli più importanti, da proteggere, valorizzare e promuovere. Confidiamo che la nuova proprietà sappia cogliere appieno il valore dell'isola e il suo significato per l'intera regione, facendone un punto di riferimento nel mondo per l'attenzione all'ambiente e allo sviluppo sostenibile. Un laboratorio per sperimentare nuovi modelli di tutela del mare, di salvaguardia ambientale e fruizione dei beni paesaggistici. Il fatto che un imprenditore privato che vive e lavora dall'altra parte del mondo, davanti alla barriera corallina più
importante del pianeta, abbia deciso di investire in Sardegna su un bene vincolato ci consente di mandare a tutto il mondo un messaggio potentissimo su quanto straordinaria sia la Sardegna e su quale sia l'eccellenza e l'unicità delle sue bellezze naturalistiche e del suo mare». (se.lu.)

Meteo