Sono ancora in corso le indagini da parte della
capitaneria di porto di La Maddalena per cercare di capire quali
siano state le cause che hanno
determinato l’affondamento della Moto barca trasporto passeggeri denominata “
Patricia “,a circa 150 metri dalla spiaggia
presso le acque prospicienti Cala Santa Maria nell’omonima Isola
dell’Arcipelago di La Maddalena. Le cause del sinistro e le eventuali
responsabilità sono attualmente in fase di accertamento a cura della Sezione
Sicurezza della Navigazione della Capitaneria di Porto di La Maddalena, che sta
acquisendo le dichiarazioni delle persone coinvolte nel sinistro. A bordo della
motonave “Patricia” erano presenti al momento del sinistro 16 passeggeri, per
la maggior parte di nazionalità spagnola, e tre membri d’equipaggio, che sono
stati tratti in salvo e trasportati al porto di Palau dalla motonave trasporto
passeggeri denominata “Maggior Leggero”, presente anch’essa a Cala Santa Maria
nelle immediate vicinanze del “Patricia”. Quali sarebbero state le cause
dell’incidente non è dato saperle ufficialmente , ma sembrerebbe che derivassero da una manovra della moto barca “Maggior Leggero “ come
dalle dichiarazione del comandante D’Arco esposte alla capitaneria di porto di La Maddalena <<Erano circa le 13.15
di martedi , quando , dopo la sosta
pranzo, decidevo di mollare gli ormeggi dalla banchina est della
spiaggia di Santa Maria , per lasciarla libera e per trasferirmi per l’ultima tappa
a Spargi , da dove avrei fatto rientro a Palau .In questo momento transitava
sul lato poppiero , con direzione verso
la locale spiaggia il “ Maggior Leggero “ , il cui comandante dopo essersi reso conto di aver superato lo spazio
necessario per l’evoluzione utile per
ormeggiarsi sul mio lato sinistro , ha
dato macchine indietro . Nel frattempo avendo la nave caratteristiche con alte
sovrastrutture ed un significativo
pescaggio , scarrocciava verso il nostro
giardinetto sinistro , facendo in modo che l’elica della sua imbarcazione
si incattivisse nella cima della
mia ancora di poppa . >> D’arco
accortosi che l’unità gli veniva
incontro , prosegue << ho mollato immediatamente i cavi d’ormeggio di prua dalla banchina per cercare di sfilarmi . Tuttavia era ormai troppo tardi l’imbarcazione ci spingeva
cosi con il suo peso verso gli scogli , sul lato dritto della
banchina ad una distanza di circa 20
metri . Successivamente all’urto con gli
scogli mi ero accorto che l’unità aveva subito comunque dei danni . Una
volta sfilatomi constatavo che la
mia imbarcazione imbraca va acqua e che la zona poppiera era già allagata
>> A questo punto D’Arco ha invitato Gargiulo ad imbarcare i 16
passeggeri e 2 dell’equipaggio chiedendo anche ausilio
per attaccare la mia cima ad una boa presente nelle vicinanze ,in modo da far arenare l’imbarcazione sui bassi fondali >>. L’urto è stato
violento ed ha provocato una falla a poppa con una via d’acqua
impressionante che in poco tempo ha
causato l’affondamento. Sono queste le dichiarazioni di D’arco , che da uomo di mare e noto
per le sue eccellenti ed inequivocabili doti marinare,fra l’altro è
stato insignito di una medaglia d’argento al Valor di Marina
,conferitagli dal Ministro degli Interni, per aver salvato una signora che stava per annegare dentro la sua auto
caduta nel porto di Cala Gavetta ,ha
voluto rilasciare per onor di verità e che prima che l’imbarcazione
affondasse definitivamente sul basso fondale di circa 15-20 metri è rimasto sulla prua della sua unità trasbordato poi su un mezzo
della ditta di recupero e rimorchio di Porto massimo della ditta Crstian Delogu giunto sul posto per l’assistenza . Infatti forse già da oggi
la Patrizia potrà riprender il mare una
volta che sono state eseguite le
riparazioni necessarie per navigare ;:
C’è da dire che Immediatamente
la capitaneria ha inviata sul posto la
Motovedetta SAR CP 870, raggiunta
qualche minuto dopo dalla Motovedetta CP 706 con a bordo il personale e i dispositivi
antinquinamento dell’associazione di volontariato protezione civile di La
Maddalena, individuando a circa 200 metri dalla banchina
di Cala Santa Maria la motonave ormai affondata, con il solo mascone di dritta
fuori dall’acqua, disponendo, in via precauzionale, 160 metri di panne
assorbenti antinquinamento. <Peone



