venerdì 20 settembre 2013

Taglio del costo della benzina, 13.362 firme raccolte dai Riformatori in due settimane


Da oggi si può firmare anche nei negozi e negli esercizi commerciali

 La battaglia per il dimezzamento del costo della benzina va avanti. I Riformatori sardi hanno raccolto 13.362 firme nelle prime due settimane di campagna di adesioni alla petizione a sostegno della proposta di legge, presentata a inizio legislatura, per abbattere le accise sui carburanti che incidono pesantemente sul costo finale. Questo fine settimana in diverse città della Sardegna sarà inoltre distribuito in diversi negozi ed esercizi commerciali il modulo della petizione. In questo modo chi vorrà potrà firmare anche quando va a fare shopping o a fare la spesa. La petizione può anche essere firmata  on line all'indirizzo www.riformatori.it/petizione/

"La petizione - spiegano il consigliere regionale, Franco Sergio Pisano, e l'esponente del Riformatori Roberto Frongia - chiede che venga approvata la proposta di legge, presentata dal gruppo in Consiglio regionale, che all'articolo 2 dispone che vengano concesse agevolazioni tariffarie-fiscali a favore dei cittadini residenti in Sardegna e delle imprese operanti nel territorio regionale sui prodotti petroliferi immessi al consumo nel territorio della Regione. In sostanza, le accise sono ridotte del 50 per cento per carburanti e combustibili da riscaldamento consumati in Sardegna, mentre sono azzerate quelle sui prodotti petroliferi posti in vendita nel territorio della Regione e utilizzati per gli impieghi delle imprese industriali, agricole ed artigiane negli stabilimenti e sedi situati nel territorio della Regione, e comunque in luoghi diversi dalle abitazioni.

La proposta ha l’obiettivo di abbattere sensibilmente i costi per il carburante e quelli energetici, scelta dettata dalla necessità di agire su tutti i settori economici, senza dover ricorrere ai tradizionali e complessi piani di intervento pubblico. Abbattendo i costi energetici delle famiglie e delle imprese si rendono immediatamente disponibili risorse per gli investimenti sia diretti, sia indotti".

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