venerdì 20 febbraio 2015

PROTEZIONE CIVILE: ASSESSORE SPANO, RISORSE FUORI DAL PATTO DI STABILITA’ O E’ IMPOSSIBILE FARE PREVENZIONE

 - La Commissione speciale Protezione Civile della Conferenza delle Regioni si è riunita ieri per esaminare la proposta di legge che delega il Governo al riordino delle disposizioni normative sul sistema nazionale della protezione civile. Per la Sardegna era presente l'assessore regionale della Difesa dell'Ambiente, Donatella Spano, che ha una specifica delega sulla materia.  Tutte le Regioni hanno concordato sulla necessità di un riordino e della razionalizzazione della normativa attualmente vigente. Nel corso della riunione, l'assessore Spano è intervenuta per sottolineare l'importanza di collocare al di fuori del Patto di Stabilità interno le risorse finanziarie statali destinate alla protezione civile. "Diversamente – ha spiegato Spano – sarebbe molto difficile dare concreta attuazione alle attività di prevenzione e mitigazione del rischio cui fa riferimento lo stesso disegno di legge. Un altro tassello fondamentale, che dovrà avere un ruolo nella nuova legge di riordino del sistema di protezione civile, è il volontariato che opera nel settore, rispetto al quale si chiederà un migliore coordinamento ed un esplicito impegno anche nelle attività di prevenzione".
Durante l’incontro si è parlato anche della necessità di un maggiore coordinamento delle attività tra le istituzioni statali e quelle regionali, e l'imprescindibile articolazione territoriale che deve caratterizzare le strutture di protezione civile. "Dall'inizio del mio mandato di assessore della Difesa dell'Ambiente – ha sottolineato Spano – ho lavorato per far recuperare alla Sardegna il gap temporale rispetto al resto delle altre Regioni: oggi abbiamo finalmente un centro funzionale di Protezione civile e abbiamo pubblicato il Manuale delle allerte. Ora stiamo lavorando per creare organismi decentrati allo scopo di assicurare uno stretto legame tra la cabina di regia e il territorio, in modo che i sindaci della Sardegna non siano più lasciati soli davanti alle emergenze derivanti dalle calamità che possono colpire i loro territori".

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