giovedì 13 agosto 2015

URBANISTICA, LINEE GUIDA PUL E PIANIFICAZIONE SONO GARANZIA PER SVILUPPO TURISTICO E TUTELA AMBIENTE

- Le linee guida per la redazione dei Piani di utilizzo dei litorali, come tutta la pianificazione urbanistica, rappresentano prima di tutto un’opportunità per gli operatori delle imprese balneari e naturalmente per la collettività. Si tratta di regole che consentono ai Comuni costieri di adeguare i propri strumenti di governo del territorio in modo coerente con il Piano paesaggistico regionale nonché di disporre di punti fermi necessari per gestire la fase transitoria che precede la pianificazione nel dettaglio.
 L’assessorato degli Enti Locali, rispondendo alle sollecitazioni di Confcommercio Sardegna, sottolinea come l’esigenza della Regione in questo momento sia quella di accelerare i processi di approvazione dei Pul da parte dei Comuni nonché di incentivarli con lo stanziamento di risorse dedicate. Si tratta di processi pianificatori che invece, purtroppo, scontano un notevole ritardo: trascorsi circa dieci anni dalla approvazione delle linee guida, ad oggi sono infatti soltanto una minima parte su circa 70 i centri costieri isolani che si sono dotati di questo importante strumento.  
 Le amministrazioni sono dunque chiamate a predisporre i propri Pul da sottoporre all’assessorato per le verifiche di coerenza in un quadro unitario di carattere regionale. Attraverso questo percorso la Regione tiene conto delle diverse tipologie dei litorali e di molti aspetti specifici. Per esempio delle caratteristiche degli habitat costieri tutelati, della necessità di frenare i processi di erosione, di riqualificazione ambientale o di rinaturalizzazione degli arenili. Ma anche delle esigenze di continuità tra spiagge e aree dunali retrostanti o della sistemazione dei corridoi di accesso. Oltre, naturalmente, alle esigenze di qualificazione, innovazione e sviluppo delle imprese balneari.
 La pianificazione è indispensabile per evitare i problemi causati dall’assenza di regole, per garantire la tutela degli ecosistemi costieri, dettare le norme per il posizionamento e la sostituzione delle strutture sulle spiagge e porre le basi per una vera diversificazione dell’offerta turistica. Principi certi, uguali per tutti, in un contesto di coerenza con le scelte di sviluppo turistico sostenibile, allontanano il pericolo della gestione a “macchia di leopardo” evocato e tanto temuto da Confcommercio

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