lunedì 18 marzo 2013

Lassociazione .” Bianco – celeste “confuta la revisione organizzativa predisposta per il Presidio Paolo Merlo


In merito dell'atto aziendale 2013 ,così come predisposto dalla ASL 2 e approvato dalla conferenza provinciale socio-sanitaria del 27 Febbraio  l'associazione .” Bianco – celeste “confuta la revisione organizzativa predisposta per il Presidio Paolo Merlo .I motivi li mettono in evidenza  in un comunicato stampa nel quale spiegano  che <<con l'ingannevole mediazione della rappresentanza maddalenina, le maggiori criticità funzionali

rilevate e lamentate nella sua prima stesura, sono state confermate e riproposte in forma peggiorativa , financo civilmente riprensibile. Infatti, facendo ricorso ad un unico marchingegno il cui acronimo C.A.T.S. sta per "Centro Attrezzato Trasferimenti Stabilizzati ", 3 delle principali strutture funzionali ancora autonomamente operative ( Pronto Soccorso, Punto Nascita ,Ostetricia e Ginecologia ) sono state sminuite o del tutto annullate in quanto ,facendo parte del Polo Gestione Urgenza dotato di 2 letti OBI e di una ambulanza medicalizzata .una volta fronteggiate e temporaneamente stabilizzate ,dovranno trasferire le loro urgenze al D.E.A di riferimento aziendale (Olbia) per intraprendere l'opportuno trattamento terapeutico.>> A giudizio dei componenti l’associazione da ciò ne consegue che il su detto piano di riordino Aziendale,se accettato dal competente assessorato regionale ,costerà al presidio P.Merlo quanto appresso riportato:

A) la soppressione della struttura semplice dipartimentale di pronto soccorso (P.S.) ricondotta

a rango inferiore di punto di primo intervento (P.P.I.) che ,come chiaramente specificatoa pag.l7-punto 3.6 , sarà attivo  operativamente solo per le patologie non urgenti e di bassa

complessità medico-chirurgica di livello ambulatoriale  , previo accertamento diagnostico radiografico e cardiovascolare;

B) lo stesso risultato spetta al punto nascita , anche se per la sua soppressione si dovranno attendere le direttive della rete regionale perchè, stando alla osservanza del parametro

stabilito dall'accordo stato regioni del 2010 (500 nascite/anno ), è da ritenersi statisticamente inammissibile la sua attuazione in loco , tanto che la ASL ,con corretta previsione ha anticipato la riduzione di 2 posti letto di pediatria ,diversamente indispensabili (vedasi pag. 11, punto 2.1.3).Per giustificare tali scelte riduttive è stato necessario – è scritto nella nota - allegare all'atto aziendale la richiesta di specifiche deroghe ai parametri Agenas (Agenzia Nazionale Servizi Sanitari ) invocando a loro sostegno la condizione di insularità (pag. 10 ,punto 2.1.2) la cui criticità , ( riconosciuta dal DPR n° 34 del 28/9/90), permette invece di ottenere più opportunamente l'esatto contrario (vedasi l'Isola d'Elba ) Più che di un incidente da fuoco amico (come si cercherà di tergiversare ) sembra trattarsi di un intenzionale raggiro intentato ad arte ai danni di una comunità da considerarsi distratta e fiduciosa come già in passato , (3/10/2007 ) quando le fu sottratta la chirurgia.! Ma come poteva sfuggire- si chiedono i rappresentanti dell’associazione Bianco – Celeste - l'inganno attuale quando contemporaneamente al trasferimento dell'utenza si richiedeva la conferma quantitativa dei posti letto e la conservazione di onerosi e discutibili privilegi ?<< Vien da se – prosegue la nota – che sarebbe stato piu’ opportuno economicamente  e piu ‘ efficace operativamente preoccuparsi  di  realizzare una modifica distributiva e quali-quantitativa  delle piante organiche , di arricchire  il range  delle offerte ambulatoriali  riattivando l’endoscopia , diagnostica digestiva , urologia ergometria cardiologica  per le quali  sussiste inutilizzata un’adeguata ginecologica ,dal momento che rimane operativa  quella ostetrica, di esigere un pronto soccorso  di eccellenza  promesso , e dulcis in fundo recuperare  quell’autonomia  tecnico- gestionale  strumentazione, di riprendere l’attività chirurgica  , ed economico finanziaria  consentita  dalla normativa vigente  alle comunità disagiate ( insularità ). Peone

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