giovedì 21 marzo 2013

 

La definizione dello status di “regione in transizione” è il frutto di un lungo lavoro che ha visto affiancati sia il Consiglio regionale che la Giunta. Da questo lavoro congiunto e’ poi scaturito l’accordo con le altre regioni sui nuovi regolamenti e sulla nuova categoria di regioni. Per quanto riguarda la nuova programmazione, la Giunta, già dall'agosto scorso ha dato avvio al percorso di consultazione partenariale che si è concretizzato nella costituzione del tavolo parternariale, nella programmazione di una serie di incontri che si sono tenuti tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013. La Sardegna da questo punto di vista è all’avanguardia a livello nazionale nella definizione della nuova programmazione e partecipa a tutti i tavoli per la definizione delle condizionalità ex ante e per definire il contenuto dell'Accordo di partenariato tra Stato, Regioni e Commissione europea.

E’ quanto sottolineato dall’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda, in merito alla Programmazione dei Fondi Europei.

“La forte azione svolta dal presidente Cappellacci sia in sede di Conferenza delle regioni, e sia per il suo ruolo nel Comitato delle regioni – spiega Alessandra Zedda - si è sviluppata sul piano nazionale prima e su quello europeo poi, per superare i veti di Roma. Insieme agli altri rappresentanti delle Regioni italiane ed europee il presidente diede luogo ad una vera e propria mobilitazione, che culminò con il vertice con il Commissario Hahn per ottenere quello che veniva invece osteggiato dal Governo nazionale. L’auspicio è che gli europarlamentari sardi non vadano alla ricerca di primogeniture ma si schierino al fianco di chi lotta per far prevalere oltre le ragioni politiche i diritti della Sardegna”.

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