venerdì 28 marzo 2014

IL GRUPPO SOCIO POLITICO CATTOLICO BACCHETTA L'AMMINISTRAZIONE E L'asl

<<Il progressivo degrado del nostro presidio ospedaliero, concordato tra i due Enti (ASL e 
Comune) ed iniziato nel 2007, quando si stabilì la chiusura della divisione di chirurgia e di mezzo 
ospedale, continua ancor oggi grazie all’irresponsabile inerzia della nostra amministrazione 
comunale che non pretende il rispetto dell’accordo programmatico, tuttora parziale, di rilancio dei 
servizi sanitari sottoscritto alcuni mesi fa con il Direttore dell’ASL, dott. Fadda.>>Lo denuncia il 
coordinatore del gruppo socio politico  cristiano Vincenzo La Cava una volta 
che il  piano è carente di una precisa funzionalità dei diversi reparti per i quali il personale è 
retribuito.I dettagli sono chiari 
-<< la struttura della RSA, costruita con soldi pubblici (finanziamento regionale)finalizzati in tal 
senso, viene derubricata e resa inutilizzata per futili motivi e destinata ad altri scopi: una parte 
della stessa è tuttora occupata dai poliambulatori trasferiti dai locali di Due Strade ma il cui 
risparmio (54/60 mila euro all’anno) per le spese di affitto non è stato minimamente investito, 
come promesso, nel potenziamento dei servizi sanitari necessari al paese;
- nello stesso stabile della RSA manca pure la copertura ricettiva della telefonia per cui l’utenza 
dei poliambulatori per comunicare con gli specialisti di questi ultimi deve andare di persona;
- il tentativo poi  di trasferire in quella sede il servizio dell’FKT, cioè in locali considerati dagli 
esperti di settore inidonei ed in dispregio del buon senso e del deliberato regionale di 
assegnazione dei finanziamenti alla costruzione della RSA, fallito grazie alla decisa opposizione del 
GSPL;gruppo 
- la nuova camera iperbarica, chiusa da sei mesi malgrado l’impegno del Direttore dell’ASL di 
aprirla ad agosto del 2013 ed ancora non funzionante, doveva sostituire la precedente, più 
grande e con maggiore prestazioni, ricollaudata con enorme dispendio di denaro pubblico e 
collocata fuori uso dopo soli 10 giorni;
- l’inefficienza e la mancata riconversione di alcuni reparti ospedalieri (chirurgia ed altri), 
malgrado la presenza di professionalità interne e delle apparecchiature adatte, non soltanto 
costringe giornalmente l’utenza a recarsi in altri ospedali anche per esami e prestazioni basilari ma 
favorisce il trasloco di ingenti risorse finanziarie altrove.>>
Il GSPC denuncia queste ed altre responsabilità dell’ASL, del Comune e del Presidio ospedaliero 
locale e non assisterà muto al totale smembramento della sanità isolana.PEONE

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