Dopo cinque ore di
discussione e di interventi , da parte
delle persone , ospedalieri , sindacalisti , gruppo socio cristiano che
aveva già preparato le controproposte e
consiglieri di minoranza e maggioranza, alle
19.40 circa è stato partorito il
documento sulla proposta dell’atto aziendale preliminare
deliberato il giorno 28 dicembre 2012 al n.3598 dalla ASL 2.Il consiglio comunale,
infatti , rigetta l'atto aziendale
proposto dalla ASL 2 di Olbia, e da mandato al sindaco di richiedere la
sospensione dello stesso al fine di addivenire ad una sua rimodulazione
concordata. I motivi sono diversi e
primo fra tutti si è saputo che la
redazione del documento aziendale non é stata preceduta da una consultazione delle
Istituzioni locali e dei territori.Il documento parla sul tema dell'insularità che pur essendo stato menzionato nello stesso atto
aziendale come una specificità, non preordina effetti conseguenti a una tutela
adeguata della salute dei cittadini Isolani così come previsto dai livelli
essenziali di assistenza e dai parametri della Legge Regionale n.385 del 17
ottobre 2012 che al comma 4 dell'art.4 che fa salvo l'ospedale di La Maddalena
dall'applicazione dei principi previsti dal decreto legge Balduzzi e ribaditi
nella legge regionale stessa.Nel
documento viene ricordato che il presidio ospedaliero Paolo
Merlo di La Maddalena é già stato oggetto di una riorganizzazione complessiva
nel 2006, che ha ridotto e soppresso funzioni e servizi in un ottica concordata
dal comune con l'amministrazione regionale, la quale avrebbe dovuto comportare
nel contempo una migliore offerta sanitaria alla cittadinanza articolata sul
potenziamento delle funzioni fondamentali che attengono a risposte compiute nel
settore dell'emergenza urgenza. Viene criticato
anche << la semplificazione con cui vengono ridotti i posti letto,
la prevista soppressione del punto nascita, la composizione e scomposizione di alcuni
settori strategici dell'ospedale, il mancato potenziamento dei servizi medici
territoriali che costituiscono il presupposto per la deospedalizzazione che sono
inaccettabili e inadeguati alle esigenze della collettività.>>peone