mercoledì 13 febbraio 2013

(Assoturismo): “I dati Istat negativi preoccupano

Salerno ”

 
“Siamo di fronte ad un nuovo segno meno nelle statistiche riguardanti la movimentazione turistica. L’ennesimo segno negativo dopo molti altri. Troppi, in verità”. È quanto afferma Sandro Salerno, responsabile regionale della Assoturismo-Confesercenti, nel commentare i dati diffusi oggi dall’Istat sui viaggi degli italiani. “L’andamento rilevato su scala nazionale nell’anno appena concluso – sottolinea Salerno – viene confermato dai dati diffusi oggi stesso dall’Assessorato regionale del Turismo. Un calo sugli arrivi pari al 9,5% non è poca cosa: un dato che coincide praticamente con quello dei turisti arrivati via mare (–10% nel corso del 2012) ”. Il calo riguarda soprattutto gli italiani, mentre gli stranieri arrivati nell’Isola sono aumentati del 2,5%.

“Nel trimestre luglio-settembre 2011 – continua Salerno – la Sardegna, per quanto riguarda la categoria viaggi 4 o più notti, rappresentava la meta nell’8,3% dei casi. Nello stesso periodo del 2012, la percentuale è scesa al 7,6%. Questo dato la dice lunga sullo stato di crisi del turismo sardo, ma comunque non costituisce una novità per noi e non ci meraviglia più di tanto: lo abbiamo detto già nel novembre scorso, in occasione di una conferenza stampa sui dati della stagione estiva 2012. Alla crisi che morde si sommano, infatti, le inadeguate (per non dire azzerate) risorse finanziarie che la Regione dovrebbe mettere a disposizione del comparto turistico per un suo rilancio. Senza contare che le imprese sono soffocate da un carico fiscale esagerato e da un costo del lavoro ormai insostenibile”.

“Finché le imprese sarde non saranno supportate da politiche efficienti in ambito regionale, nazionale ed europeo – conclude il presidente di Assoturismo –, non avranno la possibilità di contrastare una crisi di carattere internazionale, da noi resa più evidente dalle carenze infrastrutturali, e soprattutto non potranno rilanciare l’occupazione e l’economia turistica che fa ruotare attorno a sé una filiera strategica, se non addirittura fondamentale, per l’intera Sardegna”.

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