Il parco denuncia
che anonimi hanno usato lacci e
gabbie abusive per la cattura degli ibridi di cinghiale sull’isola di Caprera.
Lo ha potuto constatare nel corso
dei giorni scorsi il personale del CTA – coordinamento territoriale mbientale,
Le 11
gabbie, al momento utilizzate e continuamente monitorate dal personale
dell’ufficio ambiente dell’ente parco, dal personale del CTA e da quello del
CFS Corpo Forestale dello Stato, nell’ambito della campagna di eradicazione
degli ibridi di cinghialexmaiale, rientrano all’interno di un programma di
abbattimenti selettivi adeguatamente definito e subordinato a specifici vincoli
normativi seguiti dal parco su indicazioni del ministero dell’ambiente.
L’introduzione di gabbie non autorizzate per la cattura di fauna selvatica
all’interno di un’area protetta da parte di privati cittadini- è scritto nella
nota - oltre che rappresentare un reato
di tipo penale ai sensi dell’art.11 comma 3 L. 394, rischia di costituire un
ulteriore ostacolo per la definitiva soluzione del problema legato alla
presenza degli ibridi di cinghiale x maiale, non essendo chiara la natura e le
finalità di tali catture.
Il
parco invita tutti i cittadini che
dovessero individuare anomalie rispetto al posizionamento delle gabbie a
segnalare al personale dell’ufficio ambiente del parco le proprie perplessità
chiamando al numero di telefono 0789 – 790233 oppure rivolgendosi direttamente
al personale del CTA – Coordinamento Territoriale Ambientale al numero 0789 -
721083 .Il parco,
come si sa , si è occupato del problema
del contenimento del numero di cinghiali fin dall’anno 2001, spendendo
significative risorse pubbliche e operando con grandi sforzi organizzativi per
affrontare problematiche di tipo normativo, sanitario e ambientale. Il lavoro
realizzato in questi anni rischia di essere vanificato da atteggiamenti poco
collaborativi e di nessun aiuto da parte della comunità. L’introduzione di
questi animali a Caprera ha significato un danno ecologico significativo,
maturato nel corso degli anni, il ricorso a metodi di abbattimenti selettivo
all’interno di un’area protetta come il Parco Nazionale di La Maddalena deve
comunque essere considerato uno strumento e una modalità eccezionale al fine
esclusivo di salvaguardare questo habitat incredibilmente delicato, dove anche
l’introduzione di specie “aliene” può costituire un elemento di distruzione per
molte altre specie.Peone