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La
percezione della crisi occupazionale che tormenta i maddalenini la si
percepisce esaminando la lunga graduatoria delle persone che hanno fatto
domanda per soli quattro posti al Parco Nazionale. Ben 153 persone di tutte le
età, sia uomini e donne, che hanno concorso al fine di poter pulire per soli
tre mesi le spiagge d’estate. Prima concorrevano al massimo 20 o 30 persone.
Questo è il termometro su cui sempre di più ogni giorno sale la temperatura che
segna la disperazione della gente. E’ scontato che i tanti esclusi ora faranno domanda per i diciotto posti da
operaio messi in palio nei cantieri comunali. E si formerà una nuova lunga
graduatoria. Sono gli ex delle tante realtà produttive dell’Isola che fino a
qualche anno fa avevano garantito uno stipendio almeno stagionale. Sono circa
80 gli ex dell’indotto della Base Usa, visto che i dipendenti diretti della
Base Usa sono stati ricollocati con la Legge 98 del 1971 nella pubblica
amministrazione. Si occupavano di servizi alle famiglie di militari e alla logistica
in generale ora sono a spasso da ben quattro anni. Ci sono gli ex del Club Med,
circa 100 stagionali ,abbandonati al
loro triste destino dopo le tante promesse fatte dalla politica locale che
prometteva la riapertura della struttura nel breve tempo chiusa dal 2006. Ora
si aggiungono gli ex del Valtur,circa 80 tra stagionali e a tempo determinato, new entry del triste club dei disperati, che
fino all’ultimo hanno sperato ad un ripensamento della struttura commissariale
che gestisce il fallimento del gruppo Patti.
E’ stata proprio la
notizia riguardante la chiusura
definitiva del villaggio Valtur di Santo Stefano per la stagione estiva di
quest’anno, che ha messo in apprensione la comunità isolana
di La Maddalena che dopo i duri colpi subiti
prima dalla dipartita degli americani , poi del mancato G8 con conseguente inutilizzo
delle strutture deputate al rilancio economico e sociale , ma anche della chiusura del quinto anno
consecutivo del Club Med ed ancora
quella della Valtur , sta tentando di riprendersi dallo schoc subito . I
lavoratori stagionali che attendevano risposte dalla società hanno appreso
dalla freddezza di un comunicato stampa della cessazione definitiva di ogni
speranza di poter lavorare nei prossimi mesi. A nulla è valso l’intervento del
sindaco Angelo Comiti che ha inviato una
lettera al ministro dell’economia e dello sviluppo Flavio Zanonato ed agli
assessori regionali Mariano Contu e Luigi Crisponi , ai quali è stato detto che
l’isola versa in una situazione economica e occupazionale gravissima , subendo
uno stato di disagio sociale preoccupante . Se poi si aggiunge anche la chiusura della Valtur ,
il quadro rappresenterebbe un colpo insopportabile per la comunità che da quei
posti di lavoro disponibili ed attesi poteva far star
bene molti giovani
che attendevano l’estate per
essere assunti . Ora
non c’è più niente per i maddalenini. Chiuso il Club Med dal
2006, naufragata la speranza Mita Resorts, chiusa dopo una stagione , ora è il turno della
morte del Valtur. Cosi oltre ai cinque posti a tempo indeterminato erano pur
sempre quasi ottanta gli stagionali
occupati . Anche i sindacati sono preoccupati di questa situazione e
non ci stanno a
rassegnarsi alla scomparsa sistematica dei posti di lavoro.<< Se la politica non darà risposte
immediate, la chiusura della Valtur può rappresentare benissimo la goccia che
fa traboccare il vaso. Dal turismo agli alimentari tutti i settori tendono
verso una crisi irreversibile>>
A tutti questi bisogna
aggiungere un sommerso che non fa numero perché appartiene a modeste realtà
aziendali ma che gonfia le liste dell’ufficio di collocamento. Si tratta di
commessi, camerieri, cuochi, meccanici, i cui datori di lavoro hanno gettato la
spugna non potendo più far fronte alla crisi che a La Maddalena si sente più
che altrove. Molte le partite Iva cessate a causa del caro affitti e della
forte pressione fiscale. Si trattava perlopiù di giovani imprenditori che,
grazie ai risparmi delle famiglie, avevano avviato con fatica un’iniziativa
imprenditoriale. Questa massa di persone chiede alla politica delle risposte
che puntualmente non arrivano. L’amministrazione annaspa tra una conferenza di
servizi e una riunione tecnica, ma i cantieri delle bonifiche in Arsenale e del
Waterfront, promessi da tanti anni dal Sindaco Angelo Comiti, non si vedono
neanche all’orizzonte. Al contrario si
intravede una lunga fila di disperati che assedia ogni giorno l’ufficio di
collocamento. Tutto questo è paradossale se si pensa che meno di tre anni fa
sull’Arcipelago sono stati investiti con il G8 quasi 500 milioni di Euro.peone