lunedì 10 giugno 2013

Crisi nell'isola


·      La percezione della crisi occupazionale che tormenta i maddalenini la si percepisce esaminando la lunga graduatoria delle persone che hanno fatto domanda per soli quattro posti al Parco Nazionale. Ben 153 persone di tutte le età, sia uomini e donne, che hanno concorso al fine di poter pulire per soli tre mesi le spiagge d’estate. Prima concorrevano al massimo 20 o 30 persone. Questo è il termometro su cui sempre di più ogni giorno sale la temperatura che segna la disperazione della gente. E’ scontato che i tanti esclusi ora  faranno domanda per i diciotto posti da operaio messi in palio nei cantieri comunali. E si formerà una nuova lunga graduatoria. Sono gli ex delle tante realtà produttive dell’Isola che fino a qualche anno fa avevano garantito uno stipendio almeno stagionale. Sono circa 80 gli ex dell’indotto della Base Usa, visto che i dipendenti diretti della Base Usa sono stati ricollocati con la Legge 98 del 1971 nella pubblica amministrazione. Si occupavano di servizi alle famiglie di militari e alla logistica in generale ora sono a spasso da ben quattro anni. Ci sono gli ex del Club Med, circa 100 stagionali ,abbandonati  al loro triste destino dopo le tante promesse fatte dalla politica locale che prometteva la riapertura della struttura nel breve tempo chiusa dal 2006. Ora si aggiungono gli ex del Valtur,circa 80 tra stagionali e a tempo determinato,  new entry del triste club dei disperati, che fino all’ultimo hanno sperato ad un ripensamento della struttura commissariale che gestisce il fallimento del gruppo Patti.

 E’ stata proprio la notizia  riguardante la chiusura definitiva del villaggio Valtur di Santo Stefano per la stagione estiva di quest’anno,  che  ha messo in apprensione la comunità isolana di La Maddalena che dopo i duri colpi subiti  prima dalla dipartita degli americani , poi  del mancato G8 con conseguente inutilizzo delle strutture deputate al rilancio economico e sociale  , ma anche della chiusura del quinto anno consecutivo  del Club Med ed ancora quella della Valtur , sta tentando di riprendersi dallo schoc subito . I lavoratori stagionali che attendevano risposte dalla società hanno appreso dalla freddezza di un comunicato stampa della cessazione definitiva di ogni speranza di poter lavorare nei prossimi mesi. A nulla è valso l’intervento del sindaco Angelo Comiti  che ha inviato una lettera al ministro dell’economia e dello sviluppo Flavio Zanonato ed agli assessori  regionali Mariano Contu e  Luigi Crisponi , ai quali è stato detto che l’isola versa in una situazione economica e occupazionale gravissima , subendo uno stato di disagio sociale preoccupante . Se poi  si aggiunge anche la chiusura della Valtur , il quadro rappresenterebbe un colpo insopportabile per la comunità che da quei posti  di lavoro  disponibili ed attesi poteva far  star  bene    molti  giovani  che attendevano l’estate per  essere assunti . Ora

non c’è più niente per i maddalenini. Chiuso il Club Med dal 2006, naufragata la speranza Mita Resorts, chiusa  dopo una stagione , ora è il turno della morte del Valtur. Cosi oltre ai cinque posti a tempo indeterminato erano pur sempre quasi ottanta  gli stagionali occupati . Anche i sindacati sono preoccupati di questa  situazione e

non ci stanno  a rassegnarsi alla scomparsa sistematica dei posti di lavoro.<< Se la politica non darà risposte immediate, la chiusura della Valtur può rappresentare benissimo la goccia che fa traboccare il vaso. Dal turismo agli alimentari tutti i settori tendono verso una crisi irreversibile>>

 A tutti questi bisogna aggiungere un sommerso che non fa numero perché appartiene a modeste realtà aziendali ma che gonfia le liste dell’ufficio di collocamento. Si tratta di commessi, camerieri, cuochi, meccanici, i cui datori di lavoro hanno gettato la spugna non potendo più far fronte alla crisi che a La Maddalena si sente più che altrove. Molte le partite Iva cessate a causa del caro affitti e della forte pressione fiscale. Si trattava perlopiù di giovani imprenditori che, grazie ai risparmi delle famiglie, avevano avviato con fatica un’iniziativa imprenditoriale. Questa massa di persone chiede alla politica delle risposte che puntualmente non arrivano. L’amministrazione annaspa tra una conferenza di servizi e una riunione tecnica, ma i cantieri delle bonifiche in Arsenale e del Waterfront, promessi da tanti anni dal Sindaco Angelo Comiti, non si vedono neanche all’orizzonte.  Al contrario si intravede una lunga fila di disperati che assedia ogni giorno l’ufficio di collocamento. Tutto questo è paradossale se si pensa che meno di tre anni fa sull’Arcipelago sono stati investiti con il G8 quasi 500 milioni di Euro.peone

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