martedì 4 giugno 2013


 
Inaugurato pochi giorni fa, il Garibaldi Lab apre le porte a quaranta studenti dell’università degli studi Sassari, appartenenti al dipartimento di chimica e tecnologia farmaceutiche per tre giorni operativi durante i quali i ragazzi avranno la possibilità di approfondire sul campo le competenze acquisite durante le lezioni in aula. Il laboratorio degli oli essenziali, allestito dall’ente parco nelle strutture adiacenti la chiesetta di Stagnali (ex magazzini) a Caprera verrà messo a disposizione dei giovani studenti del II anno guidati dal Prof. Giorgio Pintore e dal Prof. Mario Chessa rispettivamente docenti del corso di Farmacognosia e Biologia vegetale.

Il Garibaldi Lab rappresenta un altro tassello nella fitta rete che l’ente parco sta cercando di costruire per trasformare l’isola di Caprera: l’isola di Garibaldi, in un polo di eccellenza internazionale dal punto di vista ambientale, della ricerca scientifica e dell’accoglienza. L’occasione rappresentata dalla presenza dei giovani studenti dell’università di Sassari è solo il primo passo in vista di un utilizzo a fini produttivi dello stesso laboratorio. Gli studenti ospitati presso i capannoni del Cea – Centro di educazione ambientale a Stagnali verranno accompagnati dal personale del parco e saranno impegnati, da un lato nell’individuazione delle specie essenziere presenti sulle isole, dall’altro nell’utilizzo del laboratorio per l’estrazione delle essenze a partire dalle specie vegetali presenti sulle isole dell’arcipelago.

 

<<Si tratta della prima occasione per un utilizzo a fini didattici del laboratorio. L’occasione è solo il primo passo per verificare l’efficacia e la funzionalità dello spazio recentemente inaugurato. L’obiettivo che ci siamo posti – spiega il presidente Giuseppe Bonanno – è quello di espandere le conoscenze del parco, valorizzare la ricerca applicata, implementare lo studio delle peculiarità botaniche di cui il nostro territorio è particolarmente ricco. Ma siamo convinti anche che come è vero che ogni anno si scoprono nuove specie anche da quelle già conosciute possano arrivare "sorprese" scientifiche che aiutino l'ente a valorizzare il patrimonio ambientale di cui è in qualche modo responsabile. Siamo convinti – termina Bonanno - che possano aprirsi anche spazi per usi responsabili e sostenibili in una filiera di piccole produzioni legate, appunto,  all’estrazione degli oli essenziali. Un ambito di nicchia probabilmente ma che può rappresentare piccole opportunità occupazionali che possono innescare processi di filiera. Con l’allestimento del laboratorio di estrazione grazie alla collaborazione dell’Università degli studi di Sassari e in particolare all’attenzione dedicata dal Prof. Pintore, vogliamo provare a costruire nuove prospettive di promozione a partire dalla risorsa ambiente vero punto di forza del nostro arcipelago>> Peone

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