È Attivo il
percorso“Depressione post partum” per la prevenzione,
diagnosi e cura della patologia che colpisce il 2,2% delle donne in
attesa
Esistono tre tipologie di depressione legate al parto:
1.
Il baby blues, si
manifesta attraverso frequenti e prolungate crisi di pianto, stati di tristezza
e di ansia e tende a scomparire nell’arco di quindici giorni al massimo e
colpisce mediamente il 70% delle neo-mamme;
- La depressione post-partum: si manifesta attraverso crisi di pianto,
perdita d'appetito, difficoltà a prendere sonno o a rimanere svegli, assenza
d'interesse nei confronti del neonato, perdita di interesse nelle attività
quotidiane, senso di colpa. Il fenomeno è riscontrato in circa il 10% delle
donne che hanno appena partorito, con un incremento del 30% se sono state
colpite dalla stessa depressione, in occasione di un parto precedente.
- La psicosi postpartum: è la forma più grave di depressione e
richiede misure mediche tempestive. I sintomi comprendono stati di agitazione,
confusione, pessimismo, disagio sociale, insonnia, paranoia, allucinazioni,
tendenze suicide o omicide nei confronti del bambino. La casistica delle psicosi
post-partum è di una neomamma ogni mille.“Durante la gravidanza e
subito dopo il parto”, spiega Maria Carmen
Ghiani, referente del progetto “depressione post-partum”, “la
vulnerabilità della donna è fisiologicamente maggiore che in altre fasi del
ciclo vitale e aumenta il rischio di insorgenza dei disturbi dell’umore con
grave danno per la salute della donna e del bambino. Nel periodo della
gravidanza e sino al primo anno di vita del bambino (periodo perinatale) dall’8
al 15% delle donne presenta un disturbo mentale: l'incidenza del fenomeno
costituisce quindi un'emergenza, sociale e sanitaria di cui è indispensabile
prendersi cura ”.
Fattori ormonali, in particolare di tipo tiroideo, e fattori legati ai livelli dei neurotrasmettitori.
Fattori fisici, per esempio la stanchezza indotta dai ritmi imposti dal bambino. La fatica del post-partum diventa un potente induttore di stress che a sua volta agisce sul sistema immunitario materno riducendo le capacità di reazione e di difesa; le alterazioni del sonno possono inoltre nascondere un episodio depressivo.
Fattori psicologici, quali una personalità caratterizzata da bassa autostima o tendente al perfezionismo.
Fattori cognitivi, quali la presenza di aspettative idealizzanti sull'essere madre o sul bambino.
Fattori relazionali, quali le difficoltà con il coniuge.
Fattori sociali quali la giovane età, la scarsa rete di aiuto e sostegno
Storia di depressione prima e
durante la gravidanza.
Eventi di vita stressanti (
lutti, ecc) nell'ultimo anno prima della gravidanzaRiattivazione di esperienze traumatiche subite nell'infanzia e nella crescita
“Un approccio globale alla salute della donna consente di
individuare precocemente, fin dalla gravidanza, le donne con maggiore
vulnerabilità bio-psichico-sociale che possono così
essere inserite in appositi percorsi di
sostegno e accompagnamento psicologico alla nascita”, spiega la Ghiani.
Il percorso del Servizio
Consultoriale della Asl di Olbia prevede una fitta
rete di interventi a sostegno della donna e della coppia, quali :✔ Incontri di informazione e psico-educazione rivolti alla donna e al partner;
✔ Screening per la rilevazione precoce degli indicatori di rischio depressivo;
✔ Sessioni di rilassamento;
✔ Consulenza psicologica, rivolte sia alla donna e alla coppia;
✔ Psicoterapia individuale e di gruppo;
✔ Sostegno psicologico al gruppo dei padri .