La Giunta sta predisponendo le linee guida per ridefinire,
attraverso il Coran, alcune parti
giuridiche del contratto dei dipendenti regionali. E’ quanto emerso
nell’incontro tra l’assessore degli Affari generali, personale e riforma della
Regione, Mario Floris, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali,
convocato per affrontare le problematiche del rapporto di lavoro in attesa
dell’imminente insediamento del Comitato per la rappresentanza negoziale della
Regione Sardegna. Per quanto riguarda le funzioni del Coran, a seguito
dell’entrata in vigore delle “Misure urgenti in materia di stabilizzazione
finanziaria e di competitività economica”, è sospesa la negoziazione economica
dei contratti collettivi. Infatti, fino a tutto il 2013, vige il divieto di
superare il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti rispetto a
quello ordinariamente spettante per il 2010 e, sempre fino al prossimo 31
dicembre, non può essere incrementato l’ammontare complessivo delle risorse
destinate annualmente al trattamento accessorio del personale. “Si è trattato
di un confronto proficuo sullo stato dell’arte, sulle questioni aperte e sulle
prospettive in materia di personale”, ha sottolineato l’assessore Floris
ricordando che, anche nel 2013, l’Assessorato ha proseguito nell’azione di
contenimento della spesa pubblica, in linea con i principi di coordinamento
della finanza pubblica, attraverso disposizioni urgenti per la spending review
quali riduzione degli importi dei buoni mensa, obbligo di fruizione ferie,
decurtazione della retribuzione accessoria in rapporto alle assenze. Riguardo
il Fondo per l’integrazione del trattamento di quiescenza, a poco più di un
anno e mezzo dall’applicazione del nuovo regime, l’assessore Floris ha rassicurato
sul futuro del FITQ. “Le legittime preoccupazioni dei sindacati circa la
legittimità costituzionale del provvedimento
– ha detto l’esponente della Giunta Cappellacci – devono ritenersi
eccessive poiché la Corte Costituzionale ha riconosciuto la piena validità del
testo, ritenendone inammissibile l’impugnazione”. In particolare, l’Assessorato
ha predisposto, in linea con le indicazioni della Consulta, un quadro analitico
di proiezioni finanziarie, di portata decennale, riferite all’andamento delle variabili
collegate ai soggetti beneficiari. Le organizzazioni sindacali, inoltre, hanno
sollecitato l’adozione di misure destinate a eliminare gli effetti distorsivi
della legge di riforma del FITQ proprio laddove le prestazioni maturate, con
riferimento alle anzianità di iscrizione al fondo al 31 dicembre 2011,
risultano superiori rispetto a quelle che si sarebbero calcolate con la
precedente normativa, vanificando di fatto il principio di contenimento della
spesa, cardine di tutta la riforma.