– I risultati e i possibili sviluppi del
progetto transfrontaliero TPE, i servizi offerti via web dal network dei ‘Blue
ports’ sardi, il nuovo portale della nautica, il protocollo d’intesa tra la
Regione, i 58 porti turistici coinvolti nel network e i comuni di residenza dei
porti e il disegno di legge appena approvato dalla Giunta regionale che
istituisce le ‘marina resort’. Sono alcuni dei temi più significativi discussi
nel convegno tenutosi oggi all’aeroporto ‘Costa Smeralda’ di Olbia, organizzato
dall’assessorato regionale del Turismo, utile ad approfondire le potenzialità
espresse (e inespresse) del turismo nautico nell’Isola.
PROGETTO
TPE. Durante il convegno sono stati illustrati i risultati del progetto
‘Tourisme, Ports, Environnement’, finanziato con fondi POR, che ha coinvolto
Sardegna, Liguria, Toscana e Corsica nell’obiettivo comune di raggiungere
elevati standard qualitativi dell’offerta di un turismo nautico sostenibile ed
ecocompatibile. Motore del progetto è la governance che ha messo in rete 58
porti turistici della Sardegna, strumento strategico di programmazione e
promozione del network. Tra le attività dell’assessorato del Turismo, la
predisposizione di strumenti di promozione: un’accurata guida cartacea con le
informazioni sui porti aderenti, banner e video promozionali (‘Itinerari dal
mare’); altri strumenti saranno operativi a breve: un’applicazione per
smartphone e tablet con i contenuti della guida, 20 totem informativi che
saranno posizionati in altrettanti porti, un sistema informativo per la
valorizzazione dei porti e delle aree contigue a disposizione dei diportisti
mediante wireless. E, soprattutto un nuovo portale della nautica con tutte le
informazioni sui porti (e territorio collegato) coinvolti nel TPE, la
possibilità di prenotazione on line dell’ormeggio e uno spazio e-commerce, che
commercializzi i prodotti artigianali e agroalimentari locali.
MARINA
RESORT. In apertura del convegno l’assessore Luigi Crisponi ha parlato di una
novità che potrebbe essere decisiva nell’attrarre diportisti in Sardegna: il
disegno di legge, presentato nei giorni scorsi dal presidente Ugo Cappellacci,
di concerto con assessori della Programmazione e del Turismo, e approvato dalla
Giunta regionale, che prevede l’istituzione di una nuova tipologia di struttura
ricettiva attrezzata per il turismo nautico: la ‘marina resort’, per garantire
nei porti turistici i servizi di sosta e pernottamento dei viaggiatori nelle
loro barche ormeggiate. Le ‘marina resort’ saranno equiparate sotto tutti gli
aspetti alle altre strutture ricettive, anche dal punto di vista fiscale: alle
prestazioni rese ai clienti alloggiati nelle unità da diporto sarà applicata
un’aliquota Iva dell’11%.
BLUE
ECONOMY. “Nella visione generale del progetto TPE – ha affermato l’assessore
Crisponi - i porti devono essere porte d’accesso per la fruizione del
territorio retrostante. Un biglietto da visita per iniziare ad apprezzare le
bellezze sarde. La ‘blue economy’ – ha aggiunto - potrebbe contribuire a far
ripartire mercati e occupazione in Sardegna, dato che l’Isola ha una vocazione
naturale per la nautica, in parte inespressa. Per le sue peculiarità (1800 km
di coste) e potenzialità (quasi 20 mila posti barca totali) ha le carte in
regola per poter giocare un ruolo da protagonista in questo settore sullo
scenario internazionale”. Secondo le stime presentate a Cagliari durante il
recente convegno dell’Ucina Confindustria nautica, nel 2012, sommando spesa per
l’ormeggio e spesa sul territorio, i diportisti hanno speso nell’Isola circa
260 milioni di euro, generando un gettito Iva e ricavi sui posti barca per
oltre 58 milioni. Le ricadute sul territorio potrebbero aumentare di oltre 92
milioni, se le risorse nautiche fossero utilizzate appieno. In questo caso, si
stima che si passerebbe dagli attuali 3100 occupati nel settore (e indotto) a
5800 posti di lavoro. (