si trasmettono alcuni interventi dell'assemblea UPS
Modesto Fenu (capogruppo psd’aza Consiglio Cagliari) :
invito il Presidente del consiglio provinciale a riconvocarci. Ri-iniziamo
l’attività e l’azione politica. Oppure il Presidente Cappellacci indica le elezioni a Cagliari. Sono stati
spesi 7 milioni per il referendum: chiediamo che vengano restituiti dai
referendari. Non sono stati investiti per la democrazia. Non molliamo la presa.
Diamo battaglia su tutti i fronti. Massimiliano de Seenen (presidente provincia
Oristano) : la regione ci deve moltissimo
soldi. viviamo in una Repubblica che dovrebbe essere fondata sulle leggi. Se ci
sono si applicano. Se non vanno bene si cambiano nei modi e nei tempi che la
legge stessa dispone. Non si fanno blitz, colpi di mano o attentati alla
Costituzione. Abbiamo chiesto al
Presidente della Repubblica di commissariare la Regione Sarda. L’ipotesi
fantasiosa dell’Agenzia delle Strade cozza contro il fatto che le strade sono
competenze primarie delle province e con l’evidente fallimento di Abbanoa. Enrico
Piras (presidente consiglio Sassari): tutto quello che si sta facendo adesso è
campagna elettorale: un atto che ha portato un ulteriore spartizione di
poltrone. Atto vergognoso e proditorio in una terra bisognosa e in piena crisi
spendiamo milioni di euro per un referendum che sapevamo inutile ed
illegittimo. Oggi non abbiamo vergogna a dire che siamo consiglieri
provinciali. Parte oggi una nuova battaglia per restituire ai sardi la
legittimità democratica e per cacciare igli abusivi. L’Istituzione è un diritto
e non ci può essere abuso. La riforma va fatta, per tutti gli Enti Locali. Ma
dobbiamo riformare la Regione Sardegna, mangia
soldi ed inefficiente. Bruno PIlia (presidente Ogliastra) sono i giorni
della vergogna, si è fatto strame della legalità. Siamo stati umiliati ed
offesi in Consiglio Regionale. Dovrebbe essere la casa dei sardi, non siamo
riusciti ad entrare senza essere schedati. Ci hanno chiuso in un serraglio.
Eppure questa Sardegna la rappresentiamo noi.
Non penso che Cappellacci e Friends abbiano motivi di bassa bottega:
l’hanno fatto seguendo un disegno,
perché noi interferiamo con il loro disegno.
Devono conquistarsi la Sardegna, per vendersela. Di nuovo. Il paesaggio
e l’urbanistica. Non vogliono interlocutori, noi siamo un fastidio. La vera
ragione dell’abolizione delle province è questa. I comuni li accontento o li
desertificano. Interessa loro il gas, il vento, l’acqua , il sole. Tutto ciò
che è business. La gente non gli interessa per niente. Noi che siamo i garanti
di questi cittadini, di questi territori, che si oppone ai poteri forti che
hanno in mano la Regione, siamo un ostacolo. Volevano e vogliono eliminare
possibili interlocutori. Hanno sollevato la nostra rabbia: non stiamo
difendendo le nostre poltrone, ma stiamo difendendo il diritto delle donne e
degli uomini della Sardegna di abitare nei loro territori, di produrre ed avere
ricchezza. La battaglia è fra chi vuole disporre della Sardegna come vuole e
chi la vuole difendere. Ignazio Zuddas (consigliere Cagliari): il governo dei
professori avevano bisogno di ripetizioni. Oggi lo tsumani costituzionale
inizia a spazzare via il populismo. Che in Sardegna ha provocato i danni del
referendum. Paradossalmente l’esito del
referendum li ha spiazzati e li ha messi in difficoltà. Non hanno rispettato le
scadenze che si sono messi da soli. Oggi i nodi vengono al pettine. Lo tsunami
costituzionale deve spazzare questa classe politica. Il popolo sardo ha votato
il riordino delle province non per commissariarle.