giovedì 4 luglio 2013

Interventi assemblea Unione provincie sarde


 

      si trasmettono alcuni interventi dell'assemblea UPS

 Modesto Fenu (capogruppo psd’aza Consiglio Cagliari) : invito il Presidente del consiglio provinciale a riconvocarci. Ri-iniziamo l’attività e l’azione politica. Oppure il Presidente Cappellacci  indica le elezioni a Cagliari. Sono stati spesi 7 milioni per il referendum: chiediamo che vengano restituiti dai referendari. Non sono stati investiti per la democrazia. Non molliamo la presa. Diamo battaglia su tutti i fronti. Massimiliano de Seenen (presidente provincia Oristano) :  la regione ci deve moltissimo soldi. viviamo in una Repubblica che dovrebbe essere fondata sulle leggi. Se ci sono si applicano. Se non vanno bene si cambiano nei modi e nei tempi che la legge stessa dispone. Non si fanno blitz, colpi di mano o attentati alla Costituzione. Abbiamo  chiesto al Presidente della Repubblica di commissariare la Regione Sarda. L’ipotesi fantasiosa dell’Agenzia delle Strade cozza contro il fatto che le strade sono competenze primarie delle province e con l’evidente fallimento di Abbanoa. Enrico Piras (presidente consiglio Sassari): tutto quello che si sta facendo adesso è campagna elettorale: un atto che ha portato un ulteriore spartizione di poltrone. Atto vergognoso e proditorio in una terra bisognosa e in piena crisi spendiamo milioni di euro per un referendum che sapevamo inutile ed illegittimo. Oggi non abbiamo vergogna a dire che siamo consiglieri provinciali. Parte oggi una nuova battaglia per restituire ai sardi la legittimità democratica e per cacciare igli abusivi. L’Istituzione è un diritto e non ci può essere abuso. La riforma va fatta, per tutti gli Enti Locali. Ma dobbiamo riformare la Regione Sardegna, mangia  soldi ed inefficiente. Bruno PIlia (presidente Ogliastra) sono i giorni della vergogna, si è fatto strame della legalità. Siamo stati umiliati ed offesi in Consiglio Regionale. Dovrebbe essere la casa dei sardi, non siamo riusciti ad entrare senza essere schedati. Ci hanno chiuso in un serraglio. Eppure questa Sardegna la rappresentiamo noi.  Non penso che Cappellacci e Friends abbiano motivi di bassa bottega: l’hanno fatto seguendo  un disegno, perché noi interferiamo con il loro disegno.  Devono conquistarsi la Sardegna, per vendersela. Di nuovo. Il paesaggio e l’urbanistica. Non vogliono interlocutori, noi siamo un fastidio. La vera ragione dell’abolizione delle province è questa. I comuni li accontento o li desertificano. Interessa loro il gas, il vento, l’acqua , il sole. Tutto ciò che è business. La gente non gli interessa per niente. Noi che siamo i garanti di questi cittadini, di questi territori, che si oppone ai poteri forti che hanno in mano la Regione, siamo un ostacolo. Volevano e vogliono eliminare possibili interlocutori. Hanno sollevato la nostra rabbia: non stiamo difendendo le nostre poltrone, ma stiamo difendendo il diritto delle donne e degli uomini della Sardegna di abitare nei loro territori, di produrre ed avere ricchezza. La battaglia è fra chi vuole disporre della Sardegna come vuole e chi la vuole difendere. Ignazio Zuddas (consigliere Cagliari): il governo dei professori avevano bisogno di ripetizioni. Oggi lo tsumani costituzionale inizia a spazzare via il populismo. Che in Sardegna ha provocato i danni del referendum.  Paradossalmente l’esito del referendum li ha spiazzati e li ha messi in difficoltà. Non hanno rispettato le scadenze che si sono messi da soli. Oggi i nodi vengono al pettine. Lo tsunami costituzionale deve spazzare questa classe politica. Il popolo sardo ha votato il riordino delle province non per commissariarle.

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