giovedì 23 aprile 2015

Tragedia migranti, AICCRE: “Enti locali lasciati soli. Occorre Piano europeo”



“La nuova, immane, tragedia che ha colpito recentemente il popolo dei migranti riapre per l’ennesima volta il rimbalzarsi delle responsabilità: si invocano interventi delle autorità europee e nazionali per soccorsi in mare più efficaci che non risolvono però il problema in modo strutturale”: così Carla Rey, Segretario generale dell’AICCRE, a margine dell’incontro dei Segretari generali delle Sezioni nazionali del CCRE, che si sta svolgendo a Vienna (21 e 22 aprile, al quale sta partecipando anche Emilio Verrengia, Segretario generale aggiunto dell’AICCRE). “È finito il tempo di interventi sporadici e di programmi europei ad hoc. Siamo di fronte ad un fenomeno epocale che non può essere risolto soltanto intervenendo in mare”. Il problema deve essere risolto con un approccio europeo e con il coinvolgimento degli Enti locali. “Siamo certi che i valori fondanti dell’Unione europea – prosegue la Dirigente dell’AICCRE – democrazia, uguaglianza, rispetto dei diritti umani non lasceranno l’Europa sorda a simili tragedie, anche perché i suoi cittadini devono ravvisare coerenza tra il progetto europeo e le politiche adotta dall’UE”. Da Vienna, dove vi è stata anche la riunione delle Città capitali, è stata espressa solidarietà all’Italia ed è partita forte la richiesta di non lasciare soli gli Enti locali, che sono i primi a dover gestire l’emergenza migrazione. L’AICCRE, sottolinea la Rey, “è per il rafforzamento del sostegno agli Enti territoriali che sono in prima linea nella gestione dei flussi di migranti. La solidarietà e la ripartizione equa delle responsabilità tra i diversi livelli di potere devono trovare quindi realizzazione nel quadro di un’autentica politica europea in materia di migrazione”. Inoltre, come AICCRE “siamo pronti a facilitare e stimolare il dialogo tra i Paesi europei in tema di accoglienza e migrazione partendo dal coinvolgimento dal basso, dagli Enti locali”. Inoltre, “ribadiamo l’urgenza di progettare piani di pace e di assistenza allo sviluppo per il Medio Oriente e l’Africa. La normalizzazione politica e la stabilizzazione economica permetterebbero di porre sotto controllo i flussi migratori e offrirebbero, tra l’altro, una grande leva di crescita per l’Europa, con la partecipazione a progetti educativi, infrastrutturali, energetici, agroalimentari e industriali concordati con le autorità locali”. Gli Enti locali, conclude la Dirigente dell’AICCRE “devono essere coinvolti anche costituendo dei partenariati per la migrazione e l’integrazione tra città e regioni dei paesi di origine e di destinazione, al fine di assicurare una gestione più decentrata delle migrazioni”.




L’Aiccre è la Sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (Ccre), Associazione che raggruppa gli amministratori di oltre 100.000 enti territoriali in 28 paesi dell’Unione europea, dell’Europa centrale e orientale e di Israele. Il Ccre si è costituito a Ginevra nel gennaio 1951 ed è dal 5 maggio 2004 la Sezione europea della CGLU (Città e governi locali uniti)


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