lunedì 16 gennaio 2012

Ed ora la verità !!!


<<Game over. Non si può più giocare.  Il problema dell’inquinamento dell’area marina dell’ex-Arsenale, da oggi in poi, deve essere affrontato seriamente.  Possiamo anche essere preoccupati per le ricadute negative che avremo, come immagine e per il turismo, ma sicuramente dobbiamo ringraziare il procuratore di Tempio Dr. Riccardo Rossi perché sta facendo chiarezza e sta indicando la strada giusta: finalmente si può pensare a una bonifica vera, col controllo di un supervisore della procura della Repubblica. . >> E’ questo il pensiero  d Gian Carlo Fastame  chimico rinomato per la sua  lunga carriera trascorsa nelle grandi aziende chimiche e conoscitore della situazione  che  si è verificata  presso l’ex arsenale . Fastame aveva fatto
 più di un intervento evidenziando i problemi e la necessità di un serio intervento. Il sindaco lo  aveva smentito più di una volta arrivando a minimizzare con un <<nessun problema, le bonifiche si faranno in 45 giorni, la stagione estiva (2011) è salva.>> Il brutto è che anche nelle dichiarazioni di inizio 2012, appena qualche giorno fa,il sindaco  e qualche membro del suo gruppo rilasciavano dichiarazioni tranquillizzanti ed entusiastiche.
<<Un problema così  serio ed importante (per lo sviluppo e per tutti) non si affronta a furor di sole dichiarazioni , ma con persone competenti, perché così si creano false illusioni  (per non dir peggio, e per  non parlare di conferenze di servizi segrete): si affronta sulla base di valutazioni e proposte di specialisti competenti.
Il caso vuole (ma è stata una mia felice scelta) è che io sono un chimico, e vi basti sapere che ho competenza ed esperienza specifiche. E un chimico prima di parlare si documenta. >>
Dai documenti della Protezione Civile e del Dottor (medico) Bertolaso, in sintesi, si apprende che:
Le bonifiche sono iniziate senza nessuna conoscenza della situazione.
Le bonifiche a terra sono state intraprese senza un Piano di bonifica.
Le bonifiche a mare hanno riguardato lo strato superficiale di 50 cm. del fondo.
Stiamo parlando di 15 ettari di bacino, 5 interessati dalle bonifiche.
Sono state eseguite con una benna.
Le analisi sono state eseguite da un Laboratorio privato accreditato.
Si è riempita una cosiddetta “vasca di colmata” (molo di levante) con quantitativi indicati con numeri variabili, con materiale dichiarato stabilizzato e inertizzato.

<<Per quel che posso capire,-termina Fastame - in sintesi, la situazione rispetto a prima è peggiorata, secondo i risultati analitici scritti, il motivo ,per aver smosso lo strato superficiale e non prelevato tutto il sedime di metri di spessore, se e ove inquinato, per aver operato con una benna che non può che rilasciare parte del prelevato, per non essere possibile prelevare con regolarità e uniformità i primi 50 cm. con una benna cieca che affonda nel fango,  per non essere possibile “inertizzare” senza togliere il disinquinante>> per aver visto delle foto . Qui Fastame si  ferma per non allargare il discorso e chiede però “ dove sono oggi i rifiuti?”. Nello stesso tempo si domanda
<<Esiste una soluzione? Certamente sì, ormai la situazione oggettiva è chiara, ci vogliono soldi e tempo.
Quale soluzione? Non sono in carica per indicarla, la Protezione Civile è in carica, io ho le mie idee e so come farei io,. >>Peone

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