lunedì 5 agosto 2013

Cal’a Cinema 209 In centinaia a Cal’a Cinema, l’amore per i film che fa vivere Arbatax. Sabato sera i saluti al pubblico con una delle ultime proiezioni nazionali in pellicola




Arbatax 05.08.2013 - L’abbiamo vista guardare con stupore la Caletta dei Genovesi come fosse stata la prima volta, aprire la sua quinta edizione in punta di piedi, ospitare registi e giornalisti, chiamare a sostegno i suoi fedeli spettatori, emozionarsi per le storie raccontate, sorridere e riflettere insieme con gli autori e salutare tutti con un arrivederci. Cal’a Cinema è una rassegna in grado di fare tutto questo, e sabato sera per l’ultimo atto, ha ricevuto l’abbraccio finale del pubblico, ha chiuso in bellezza facendo onore al cinema con l’ultimo appuntamento avvenuto con una suggestione in più, quella della proiezione in pellicola prima dello stop finale fissato per dicembre. Organizzatori e ospiti si sono ritrovati sul palco per salutare tutti: giornalisti, registi e interpreti che hanno occupato le sedie della caletta raccontano se stessi e poi si sono trattenuti a gustare un bicchiere di vino come da tradizione.
Arbatax la piccola frazione di Tortolì, ha ospitato centinaia di persone nella lunga settimana dedicata alla rassegna. A Cal’a Cinema ha funzionato tutto. Magicamente. Merito di un’associazione Musikasurda che diventa ogni anno più preparata per una full immersion nei film e nella cultura, con un programma così ampio da accontentare tanti tipi di pubblico, un numero altissimo di ospiti. Tutti sempre felici dell’esperienza di Arbatax, di essere stati invitati. Registi di grande rilievo come Salvatore Mereu, Giovanni Columbu, Peter Marcias, Simone Contu, Bepi Vigna, Giuseppe Casu, Mauro Aragoni e Paolo Zucca.  I film sono stati presentati da giornalisti e critici di fama nazionale come Alberto Urgu, Antioco Floris, Antonello Zanda, Anthony Muroni, Roberta Mocco e Paolo Piras. Nel finale a accompagnare la pellicola da lei interpretata, anche l’attrice Sara Serraiocco.
Nella caletta con le sedie e lo schermo sull’acqua si è poi chiuso uno dei capitoli più importanti del cinema nazionale, la proiezione, con una delle più antiche Prevost appartenute al cinematografo Franco Muceli, una delle ultime in Sardegna visto lo stop imposto per il prossimo dicembre.

 “Il successo – dicono i ragazzi di Musikasurda - dipende dal filo che collega tutto quello che succede in questo angolo di mondo al confine tra la terra e il mare. Quando ci sediamo per organizzare, facciamo un programma che segue i nostri interessi che fino a ora, hanno coinciso con quelli del pubblico. Vogliamo ringraziare tutti: il nostro padrino Marcello Murru, Simone Contu e l’associazione Adjudu Cambiu, Franco Muceli e gli spettatori e chi ci hanno sostenuto attivamente o dietro le quinte”. Il successo crescente lo si è notato subito dalla platea affollata di ogni sera. “Un'edizione - evidenzia Musikasurda  - dedicata al cinema regionale che ci ha gratificato. Il risultato è stato ottimo, le difficoltà per raggiungerlo sono ancora tante -  hanno aggiunto i ragazzi – ricordandolo con orgoglio, anche se la rassegna rischia di essere agli ultimi posti per i contributi regionali”. Per questo Cal’a Cinema si è chiusa con un appello a una maggiore attenzione alla cultura, anche perché in tempo di crisi, il cinema indipendente, talvolta scomodo perché rompe gli schemi e non scala classifiche, è quello che ne pagherà il prezzo più caro.  

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