Delfino
La notizia
dell’uccisione del delfino trovato nei pressi dell’isola di Razzoli , infilzato con un fioscina , ha
scosso anche il mondo dei pescatori che
seppure , qualche volta , proprio per la
presenza dei delfini , non riescono a pescare , sono indignati dal fatto che uccidere un animale cosi docile , bello , socievole e soprattutto
intelligente , non è degno neppure di un
killer abituato ad uccidere . Lo conferma Sergio D’Arco , proprietario della
barca L’imbroglio , da tanti anni in mare
prima assieme al padre Giuseppe , ora per suo conto che afferma si , di
nutrire “ odio e amore “ per questo
mammifero , ma mai << avrei fatto una cosa del genere . Il gesto è
proprio da criminali che non meritano
rispetto . Come si può infilzare cinicamente un mammifero che è ben voluto da
tutti ,dai grandi , bambini con i quali
convive in maniera pacifica . Certo a noi pescatori la sua presenza nelle acque in cui peschiamo , qualche volta
è dannosa , perché per andare a trovare
da mangiare strappa le reti
arrecandoci danni notevoli .Ma non per questo siamo obbligati ad
ucciderlo . Piuttosto , siccome con la presenza del delfino , in molti si
creano anche lavoro , solo per farli vedere , quando nuotano e si spostano,
portano i turisti sul gommone e sulle barche e gli mostrano lo spettacolo .
>>Sarebbe il caso ,ora che è
successo questo fatto , che chi di
competenza come la regione ed il parco , vadano incontro ai pescatori che vengono penalizzati proprio dal loro
intervento , di riconoscergli almeno i
danni subiti << non per questo
però abbiamo il diritto di uccidere un
animale cosi tenero e dolce >> Era un giovane
maschio dalle dimensioni di 2 metri e 40 centimetri non ancora foto identificato
il delfino, Tursiops truncatus brutalmente
infilzato con una fiocina in prossimità dell’Isola di Razzoli nel corso della
mattinata di sabato scorso. Avvistato ancora in vita da un dipendente dell’Ente
Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena l’animale è morto dopo
un’agonia durata qualche ora a causa della profonda ferita riportata. Quasi
impossibile risalire agli autori del vile gesto. Appurata la causa violenta della
morte dell’animale, di concerto con il veterinario della “Rete regionale di
recupero e di soccorso della fauna marina selvatica in difficoltà” si
provvederà adesso allo smaltimento del corpo.
Significative e numerosissime le reazioni da parte di tante persone che a partire dall’immediata diffusione della notizia sui social network dell’Ente Parco hanno voluto commentare l’accaduto con disappunto esprimendo l’evidente stupore per l’inutilità del gesto.Peone