venerdì 9 marzo 2012

SOLUZIONI A COSTO ZERO

I tempi sono cambiati e se ne deve prendere atto. Il paese non ha più risorse economiche per sostenere tante attività commerciali, come anche tanti servizi (ospedale, scuole, Carabinieri, trasporti). Nel cambiamento tanto auspicato, non si è previsto che, passando da un economia basata sugli stipendi, alle grandi opere, che dovevano riconvertire il paese, da assistito a imprenditoriale, avremmo di fatto perso tutto. Da due anni la crisi economica sta facendo la sua parte, questo preoccupa molto, in quanto non se ne conosce la durata, nessuno pare avere la ricetta per risanare il problema e non ci sono segni di' ripresa, neanche labili. Il paese, nelle condizioni in cui si trova, non regge il peso della crisi, non avendo la disponibilità delle strutture e infrastrutture necessarie per "partire" e il solo mezzo di sostentamento, attualmente, è costituito dalle pensioni, con un emorragia di ei residui posti di lavoro, che sembra inarrestabile; un pò di lavoro nero e tanta ricchezza naturale sul quale lavorare nel settore del turismo, però ancora tutta da programmare. Tanto danaro pubblico è stato male utilizzato, rubato e concentrato in una sola zona del paese, mentre sarebbe stato opportuno, quando non addirittura un atto dovuto, chiedere interventi su tutto il territorio, (come ci insegna Genova, che ha aperto cantieri con copertura finanziaria a distanza di anni, rispetto il G8 ivi tenutosi), al fine di rendere omogenei gli interventi localizzati nelle aree di Arsenale ed ex Ospedale. Cominciamo col dire che le opere realizzate nell'Arsenale non hanno soddisfatto le aspettative sul rilancio turistico dell'Arcipelago, proprio perché doveva essere interamente un isola a 5 stelle e non solamente in alcune, troppo poche, aree. Il denaro pubblico per la ns comunità non sarà più disponibile, in quanto ne abbiamo ricevuto tantissimo; a questo si possono aggiungere altri progetti mancati (intese, centro storico, portualità), infine I esasperante lentezza burocratica ha fatto la sua parte. Qualcosa si può fare, però. Intanto far partire la cantieristica nautica nell' ex Arsenale, possibilmente insieme al porto commerciale e non rimanendo a guardare ciò che altri decidono per noi, ma imponendo la ns volontà per quello che è il ns futuro. Uno dei servizi che si è ridimensionato, è costituito dai trasporti. Non c'è più spazio per 3 compagnie, quindi non facciamo lotte inutili, ma troviamo soluzioni con la Regione, che ha acquisito la Saremar. Sono sufficienti 2 traghetti che ci colleghino nelle 24 ore, assumendo il più possibile gli equipaggi ora disoccupati. In questo frangente, con la dipartita dell' Enermar, si possono osservare le banchine vuote, che già evidenziano spazi adibibili a portualità turistica e d'altronde, è sufficiente intensificare le corse sulle due linee rimaste, per ottenere da un disagio iniziale, un vantaggio, anzi due: assorbimento della forza lavoro e spazio per il diporto. Ora, se mettiamo i traghetti, nei moli nati anni fa proprio per questo, ossia quelli di Piazza Umberto I e se è vero che i barconi da traffico andranno a Cala Balbiano, si recupererà il famoso waterfront, nel quale progetto i traghetti sono previsti neanche 50 m. più avanti .Quindi senza ulteriori finanziamenti, ma semplicemente ottimizzando gli spazi e le risorse già in nostro possesso, possiamo cominciare a mettere ordine in centro storico e, nel caso arrivi un finanziamento, si potranno completare e/o ampliare migliorandole, le opere iniziate. Non ci rimane che fare i calcoli di cosa si incassa per poi investire in altri progetti. Chiaramente serviranno soldi per mettere le catenarie e tutti i servizi primari necessari, ma, a tal proposito, sono convinto che insieme al com parto commerciale, si possa trovare la soluzione. Bisogna fare di necessità virtù, perchè più volte il Sindaco ha detto che "non ci regala niente nessuno" e che "dobbiamo rimboccarci le maniche", aggiungendo che sarà comunque disponibile, se saremo propositivi e noi di questo pensiamo di fame un uso corretto. Chiediamo, perciò, al sindaco, anche attraverso l'assessore Gallinaro, che ci inviti per una discussione, perchè insieme con la gente propositiva si possa creare un minimo di speranza per un futuro. Insieme si può costruire.
Comitato Propositivo Senza Soldi per lo Sviluppo

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