martedì 8 aprile 2014

Intervista ad Umberto Acciaro

Umberto Acciaro

Qual’è la sensazione che prova a distanza di qualche giorno? l’abusivismo edilizio speculativo e affaristico  è sicuramente distinguibile da quello di necessità ovvero prima casa. Se poi si pensa che svariati condoni e sanatorie  hanno reso legali tantissime abitazioni, alcune di queste di ricchi signori, a pochi metri dal mare, si ha la sensazione netta di “una ingiustizia sociale” se l’abbattimento è fatto in danno di un ex operaio disagiato come me a cui non è stata data la possibilità di usufruire del condono nel 2004.
Forse un provvedimento troppo duro? lo Stato interviene con fermezza e diritto legale, per distruggere delle abitazioni di famiglie punendo il padre ma togliendo il tetto a mogli e figli configurando di fatto una vera “ingiustizia sociale” perché vi sono ragioni che non possono essere ignorate e che mettono in forte discussione l’applicazione così dura della legge. Io, ad esempio, sono un cinquantenne ex marittimo invalido, impossibilitato ad effettuare attività lavorative, a seguito di un ictus ed un infarto, vivevo in quella abitazione con mia moglie e mia suocera malata di alzheimer.
La sua famiglia aveva ottenuto dal Giudice una sospensione poi cosa è successo? nessuna colpa ai Giudici o alle forze dell’ordine se fanno il loro mestiere, eppure c’è da chiedersi, preoccupati, come mai il Procuratore non ha tenuto conto del provvedimento di sospensione  del Giudice Dott. Vincenzo Cristiano ottenuto dal mio legale Avv. Emanuela Provenzano. Il giorno della demolizione, infatti, il Giudice Cristiano ha disposto una sospensione dell’abbattimento o ancor meglio un “non luogo a procedere”. Un provvedimento che di fatto bloccava la demolizione ma che non è stato tenuto minimamente in considerazione dal Procuratore che ha comunque ordinato di abbattere la mia casa. Io non ne ho più le forze ma la mia famiglia ha cercato fino all’ultimo secondo, con le lacrime agli occhi, di far valere quel documento davanti alle autorità presenti ma tutto è stato vano.

Quindi il provvedimento è stato impugnato? no, il provvedimento è stato completamente ignorato senza seguire la procedura. Il Procuratore, per revocare l’atto del dott. Cristiano, avrebbe dovuto impugnarlo ricorrendo in Cassazione davanti ad un terzo giudice come è stato fatto, nei giorni successivi, in altri casi analoghi al nostro ma non per noi. Ora mi chiedo, alla luce di questi fatti, se questa pesante ed autoritaria applicazione della legge, aiuti a rafforzare la cultura della legalità o aumenti un forte sentimento di ingiustizia sociale. Attendevamo con ansia l’esito dell’udienza calendarizzata per l’8 aprile ma ormai non si potrà più dibattere su una casa ma solo su un cumulo di macerie. Attendiamo comunque che il nostro legale ci comunichi l’esito.   +Peone

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