Umberto Acciaro
Qual’è la sensazione che prova a distanza di qualche giorno? l’abusivismo
edilizio speculativo e affaristico è sicuramente
distinguibile da quello di necessità ovvero prima casa. Se poi si pensa che
svariati condoni e sanatorie hanno reso
legali tantissime abitazioni, alcune di queste di ricchi signori, a pochi metri
dal mare, si ha la sensazione netta di “una ingiustizia sociale” se
l’abbattimento è fatto in danno di un ex operaio disagiato come me a cui non è
stata data la possibilità di usufruire del condono nel 2004.
Forse un provvedimento troppo duro? lo Stato interviene con
fermezza e diritto legale, per distruggere delle abitazioni di famiglie punendo
il padre ma togliendo il tetto a mogli e figli configurando di fatto una vera “ingiustizia
sociale” perché vi sono ragioni che non possono essere ignorate e che mettono
in forte discussione l’applicazione così dura della legge. Io, ad esempio, sono
un cinquantenne ex marittimo invalido, impossibilitato ad effettuare attività
lavorative, a seguito di un ictus ed un infarto, vivevo in quella abitazione
con mia moglie e mia suocera malata di alzheimer.
La sua famiglia aveva ottenuto dal Giudice una sospensione poi cosa è
successo? nessuna colpa ai Giudici o alle forze dell’ordine se fanno il
loro mestiere, eppure c’è da chiedersi, preoccupati, come mai il Procuratore
non ha tenuto conto del provvedimento di sospensione del Giudice Dott. Vincenzo Cristiano ottenuto
dal mio legale Avv. Emanuela Provenzano. Il giorno della demolizione, infatti, il
Giudice Cristiano ha disposto una sospensione dell’abbattimento o ancor meglio
un “non luogo a procedere”. Un provvedimento che di fatto bloccava la
demolizione ma che non è stato tenuto minimamente in considerazione dal
Procuratore che ha comunque ordinato di abbattere la mia casa. Io non ne ho più
le forze ma la mia famiglia ha cercato fino all’ultimo secondo, con le lacrime
agli occhi, di far valere quel documento davanti alle autorità presenti ma tutto
è stato vano.
Quindi il provvedimento è stato impugnato? no, il provvedimento è
stato completamente ignorato senza seguire la procedura. Il Procuratore, per
revocare l’atto del dott. Cristiano, avrebbe dovuto impugnarlo ricorrendo in Cassazione
davanti ad un terzo giudice come è stato fatto, nei giorni successivi, in altri
casi analoghi al nostro ma non per noi. Ora mi chiedo, alla luce di questi
fatti, se questa pesante ed autoritaria applicazione della legge, aiuti a
rafforzare la cultura della legalità o aumenti un forte sentimento di
ingiustizia sociale. Attendevamo con ansia l’esito dell’udienza calendarizzata
per l’8 aprile ma ormai non si potrà più dibattere su una casa ma solo su un
cumulo di macerie. Attendiamo comunque che il nostro legale ci comunichi l’esito.
+Peone
