mercoledì 30 aprile 2014

GIORNATA DEL 25 APRILE


Si sono svolte  anche a La Maddalena , le Celebrazioni per 69 Anniversario della Liberazione, venerdì 25 aprile 2014 alle ore 10.00 presso la Piazza del Municipio si è svolta La Cerimonia istituzionale  con la deposizione delle Corone alle Lapidi dei caduti maddalenini nelle Due Guerre mondiali, presenti il Sindaco di La Maddalena , ANGELO COMITI  e il Comandante del Presidio Marina Militare C.V. Claudio Gabrini, il Picchetto d’Onore della Scuola Sottufficiali M.M. di la Maddalena, le Associazioni d’Arma, Partigiane e Combattentistiche, a seguire nel salone del Consiglio Comunale, un Convegno promosso dalla ANPI di La Maddalena, sezione Giuseppina Cogliolo Fiamma, sulla vicende di  due Personaggi legati alla Guerra di Liberazione, “ Renato Bramucci nome da partigiano Uliano” e Stefano Iannone, con loro Foto, documenti, memorie audiovisive  , esposizione  fatte rispettivamente dal figlio del Partigiano , Almo Bramucci e dal vicepresidente della sez. ANPI , Antonello Tedde, con l’apporto altresì di Marcello Sorba per i dialoghi inerenti le predette figure.
Sul partigiano  Renato Bramucci “Uliano” nato ad  Ancona 2 /1/1924 , entra in clandestinità fin dall'estate del '43 e si dedica alla lotta partigiana. Viene destinato al Monte S. Angelo presso Arcevia (AN) in qualità di commissario politico. Qui assieme ai compagni organizza innumerevoli azioni per procurare armi, munizioni e viveri per il suo distaccamento. L'episodio che segnerà la svolta nella lotta armata è l'eccidio del Monte S. Angelo (4 maggio 1944) quando duemila nazifascisti, all'alba, assalteranno il distaccamento. Sarà una strage. Periranno tutti i partigiani, gli otto componenti della famiglia Mazzarini che li ospitava nella loro casa inclusa la bimba Palmina di 6 anni e anche i 12 prigionieri fascisti. Uliano (Renato Bramucci) assieme a Rolando (Wilfredo Caimmi) riusciranno, unici di tutto il distaccamento, a salvarsi dopo una strenua resistenza, gettandosi in un vallone e riuscendone illesi nonostante il nutrito fuoco nemico. Il 25 aprile 1972 gli verrà conferita la medaglia d'argento al valor militare con la seguente motivazione: “...nel corso di un violento rastrellamento, effettuato dal nemico con l'impiego di numerosi uomini e mezzi, si prodigava generosamente a rischio della propria vita per sottrarre i commilitoni al cerchio di fuoco avversario, confermando le sue doti di capacità, valore e abnegazione.”-----------------------------------------------------
Grazie alle memorie, ricordi e documenti fotografici dei  suoi nipoti, Gaetano Pietro e Edoardo, , è stato possibile esporre la vita dell’altro personaggio, Stefano Iannone nato a La Maddalena nel 1921, da Eduardo Iannone, e Maria Anna Battaglia, una famiglia proveniente da Castellammare di Stabia ,

Al momento dell’entrata in Gurerra dell’Italia giugno del ‘40 l’Italia entra in Guerra, Stefano  viene inquadrato, presso il 25° Reggimento Artiglieria da montagna "Assietta" , con sede in Asti, precisamente  nel reparto dell’artiglieria Someggiata,  i cui obici erano trasportati sempre a dorso di mulo, questo reparto per essere distinti dal resto dell’Artiglieria indossava il cappello degli Alpini.        
Stefano Iannone inviato dapprima nelle Zone  di Guerra in Jugoslavia, dove riceve la decorazione di una Croce di Guerra, viene successivamente inviato in Sicilia sino al 1942, durante tale servizio produce domanda per essere arruolato nel X° Reggimento Arditi, esattamente nella Compagnia dei Paracadutisti, corpo creato nell’estate del ’42, presso Santa Severa sul litorale romano a 50 km dalla capitale, per contrastare eguali Corpi specializzati incursori delle forze Anglo-Americane.
Frequentata positivamente la Scuola Paracadutisti a Tarquinia viene Inquadrato a  tutti gli effetti fra i primi volontari del Corpo , nel settembre 42, ed inserito nel 3° Battaglione Arditi, ed in tale situazione si troverà al momento dell’Armistizio l’8 settembre 43.        
Dopo la caduta di Mussolini, contrariamente a buona parte del Regg. Arditi che aderirà alla Repubblica Sociale, Stefano Iannone entra nella Resistenza partigiana dell’alto Lazio nella regione del Lago di Bolsena, nel comune di Capodimonte, provincia di Viterbo, e con un pattuglia interamente formata da sardi , tutti ex Arditi, aiuterà la popolazione intorno al Lago per liberarla dall’occupazione tedesca,e proteggeranno i civili  in varie vicende ed in particolare dalle nefandezze, compiute dalle forze francesi con le loro truppe coloniali marocchine , nel giugno del 44, al momento della Liberazione da parte degli Alleati della città di Roma e del territorio laziale, aiutando la cattura e l’uccisione dei soldati magrebini macchiatisi di furti e violenze sulle donne e sulla popolazione inerme.
Stefano Iannone e la pattuglia dei sardi, una volta liberato il territorio intorno al lago Bolsena, aiuterà le truppe inglesi dell’8 Armata Britannica del generale in Capo Alleato, Harold Alexander, con compiti di sminamento dei campi minati tedeschi, viste le sue conoscenze ed attitudini ricevute nel Regg. Arditi, in particolare sull’uso di esplosivo al plastico T4.
L’aiuti e la difesa della popolazione, fatta da Stefano e dalla pattuglia sarda, non saranno dimenticati dagli abitanti di Capodimonte e del Lago di Bolsena, , le cui famiglie verranno a trovarlo negli anni ’80  e 90, in estate facendogli gran festa e ricordando i vari momenti passati.


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