giovedì 5 gennaio 2012

ASSESSORE OPPI: "INTEGRAZIONE CALENDARIO FATTA CON CRITERI PER SALVAGUARDIA ATTIVITA' VENATORIA".

 

 “Il calendario venatorio della Sardegna, approvato nel mese di luglio,  è stato impugnato dalle associazioni ambientaliste nanti il  TAR, che ha accolto parzialmente il ricorso  nella parte in cui si prevedeva la caccia al merlo e all’allodola sino a gennaio, e pertanto oltre il termine del 31 dicembre previsto dalla legge nazionale. Le associazioni hanno impugnato l’ordinanza del TAR presso il  Consiglio di Stato. Si sono costituiti in giudizio: la regione Sardegna, ma anche l’ISPRA e  il Ministero dell’Ambiente. L’Avvocatura generale dello Stato, costituitasi in giudizio per conto del Ministero, ha depositato la nota ISPRA del 12 dicembre 2011 sulla quale il Consiglio di Stato ha basato la propria ordinanza di sospensiva del calendario, riformando pertanto l’ordinanza del TAR. Il calendario venatorio del 23 dicembre ha portato la conclusione dell’attività venatoria - per determinate specie - a domenica  8 gennaio, in linea con quanto riportato nel documento ISPRA per  la redazione dei calendari venatori. Comprendiamo bene la contrarietà, e solo a parole, dei consiglieri Artizzu e Sanna in merito alle decisioni assunte dal Comitato faunistico nella giornata di ieri. Non si capisce però perché la stessa intransigenza utilizzata nelle esternazioni a uso e consumo dell’opinione pubblica, non sia stata utilizzata per richiedere l’immediata discussione della proposta di legge sulla caccia che da tempo giace in attesa dell’inserimento all’Ordine del giorno dell’Aula. Va precisato che una coerente espressione di voto negativa in Comitato non è stata espressa dai rappresentanti delle associazioni venatorie componenti del Comitato stesso, che invece hanno assunto la comoda posizione di astensione dal voto mettendo a rischio la possibilità di arrivare anche al 19 gennaio. Vorrei sottolineare che la sola proposta di modifica e integrazione del calendario, fatta con criteri che salvaguardassero il calendario venatorio da ulteriori rilievi e ricorsi, è stata fatta dopo che le sollecitazioni in tal senso, rivolte ai componenti delle associazioni presenti, sono cadute nel vuoto. Vorrei inoltre precisare che, alla luce della decisione del Consiglio di Stato, non era possibile autorizzare legittimamente l’attività venatoria dopo il 19 gennaio e nel mese di febbraio”, è quanto afferma l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Giorgio Oppi

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