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È altrettanto innegabile, però, come per altre questioni di indubbio interesse vitale per la nostra Città, neppure la locale Amministrazione comunale sia stata in grado di ricercare con tempestività valide soluzioni e, soprattutto, le giuste “sponde” a livello politico – istituzionale, nazionale e regionale, per pervenire alla soluzione di entrambe le citate problematiche, che, occorre sottolinearlo, non si appartengono né alla destra, né alla sinistra, né, tanto meno, sono affiorate improvvisamente da un giorno all’altro. Esse, infatti, hanno radici lontane nel tempo e sono state colpevolmente sottovalutate da chi ci amministra, con le nefaste conseguenze ormai sotto gli occhi di tutti. Compresi i Suoi.
Ciò posto, anziché servirsi di titoli ad effetto e mostrare una particolare predilezione per la pesca “al gigione di scoglio“, ben avrebbe fatto e farebbe ad associarsi alla più che legittima protesta elevata da quello che Lei, assai sarcasticamente e fuori luogo, ha definito “il folto gruppetto di LAPERA“, a cui, non è dato sapere in base a quali elementi, si è permesso non solo di affibbiare una precisa etichetta politica, ma, persino, di ipotizzare inesistenti velleità di tipo elettorale.
Tanto chiarito, spero proprio che i nostri Amministratori, presa finalmente coscienza di quanto sta avvenendo, sappiano fare un bagno di umiltà e nell’esclusivo interesse della comunità si attivino, con la determinazione e con l’urgenza che il caso richiede, nel senso prospettato nell’articolo comparso ieri a pag. 31 del quotidiano “La Nuova Sardegna“, di cui Le trasmetto il testo integrale, essendo stato purtroppo “tagliato” in sede di pubblicazione nella parte in cui è stato chiesto espressamente che il Consiglio comunale straordinario “venga convocato immediatamente, senza perciò attendere la fine della corrente settimana, per discutere e deliberare esclusivamente sui due succitati argomenti e che, al pari di quanto avvenuto di recente ad Olbia e a Tempio Pausania, durante la relativa seduta venga consentito di partecipare e di intervenire a quei cittadini che desiderassero farlo, a cui nella circostanza gli amministratori, Sindaco in testa, dovranno riferire, carte alla mano, quanto è stato fatto finora e cosa si intenda fare nell’immediato futuro per risolvere con la massima urgenza entrambe le problematiche“.
Se poi, in sede di discussione aperta a tutti i cittadini, evenienza più che auspicabile, dovesse prevalere la scelta di intraprendere iniziative eclatanti, quale quella, indispensabile, di organizzare sul tema una mobilitazione generale della popolazione, Ella potrà stare sicuro che sarò il primo ad aderirvi e a marciare, col mio “folto gruppetto“, a fianco del Sindaco, dei Consiglieri comunali e, soprattutto, di quanti, malauguratamente, hanno perso e non trovano più posto di lavoro, e di coloro che per le più disparate ragioni sono costretti a prendere quotidianamente il traghetto per uscire e rientrare in tempo utile a La Maddalena.
Verificandosi tale ipotesi, mi auguro davvero che i Suoi impegni di pesca non le impediscano di partecipare personalmente. Anche perché, a differenza di quanto da Lei erratamente affermato, non si tratterebbe affatto di “perdere tempo in cazzate“, ma di evitare che prima o poi, per l’esasperazione, in banchina possa scapparci il morto e che per trattare una causa, rendere una semplice testimonianza, ovvero ottenere una banale certificazione, prima rilasciata in loco, i maddalenini siano costretti ad affrontare lunghi, disagevoli e costosi viaggi per raggiungere il Tribunale di Tempio Pausania.
Lapera Luigi
P.S.: Complimenti comunque per la originale colonna sonora di accompagnamento al Suo articolo. La foto raffigurante lo squalo, con tanto di fauci spalancate, mi pare, invece, piuttosto raccapricciante e non attinente al caso, visti i Suoi riferimenti ad un pacifico pesce assai diffuso nel nostro Arcipelago. Peraltro, qualora fosse Lei la persona raffigurata accanto allo squalo, mi permetto di suggerirLe di tenersi in futuro a distanza di sicurezza, onde evitare di essere confuso col “gigione di scoglio isolano” e divenire così un facilissimo e gustoso boccone per il vorace pescecane. (La Pera Luigi)
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Ora il giggione sono Io…
Quando cito il “folto gruppetto di Lapera”, ciò non vuole essere assolutamente una battuta offensiva nei Tuoi confronti o di altri ma vuol essere una semplice interpretazione satirica in riferimento all’indicazione fornita dalla Nuova Sardegna (da Te richiamata) quando dice testualmente “Un folto gruppo di cittadini, il piu rapprentativo dei quali è Luigi Lapera…”. Esattamente la mia è stata una ironica espressione e dunque, riferita esclusivamente alla quantità numerica di un, indubbiamente onorabile, gruppo di persone che però a me, cittadino in vita dalla nascita in loco, non è conosciuto prima d’ora.
Nessuna etichetta politica ho inteso attribuire alla Tua “già ben nota personalità politica” e non credo, perciò, di dover chiedere alcun permesso a nessuno per esprimere una mia opinione politica o fare una domanda (…perché di domanda si era trattata, se leggi bene), quando di problematiche politiche si parla correttamente.
Per quanto riguarda, poi, il titolo di “scopritore del problema” che mi hai voluto attribuire nel Tuo sfogo la “cosa” mi piace; è molto simpatica: complimenti per l’ironia.
Nel confermarTi, infine, la mia adesione al Tuo nobile ed apprezzabile intento per un bene comune, rimango comunque dell’idea che continuare a cazzeggiare sull’argomento in questa sede municipale non serve proprio a nulla e per intenderci, non serve proprio a nulla partecipare ora ad un consiglio comunale aperto al pubblico da dove se ne trarrebbe solo grande malumore. Sono invece dell’idea, e lo ribadisco ancora una volta, che una vera e sana manifestazione di protesta ad oltranza, forse, potrebbe aiutarci a risolvere qualcosa.
Per quanto riguardano infine i “giggioni e/o gli squali…” questa satira mi era sembrata simpatica… poi se credi che la cosa sia offensiva, io ho creduto di no.
Ovviamente, tutto ciò, nel rispetto della Tua opinione e senza alcuna offesa personale.